Alunna violentata da operaio nei bagni della scuola, il ministero dell’Istruzione dovrà risarcire la vittima
Avvenire – 3.05.2013 – P.Ferrario
Un’alunna di seconda elementare è violentata nei bagni della scuola da un operaio del comune intervenuto per lavori di manutenzione. A quindici anni di distanza dal brutale episodio, accaduto in una scuola primaria di Tivoli (Roma), il Ministero dell’Istruzione è condannato, dalla Corte di Cassazione, a risarcire la vittima della violenza. Per i supremi giudici la sicurezza e la vigilanza all’interno dell’edificio dovevano essere garantiti dall’amministrazione scolastica. E a nulla è valso il tentativo del Miur di spostare la responsabilità sul Comune di Tivoli, committente dei lavori di manutenzione. Il ricorso è stato bocciato e il ministero di viale Trastevere è stato condannato anche a risarcire le spese processuali sostenute dall’amministrazione comunale (9.200 euro), oltre che dalla vittima dell’abuso (14.200 euro). Come accertato dal processo penale, l’operaio era entrato nel bagno delle bambine (che erano senza chiavi, per ragioni di sicurezza) e, scrivono i giudici della Cassazione, «l’assenza di sorveglianza ha agevolato l’azione criminosa, contribuendo al verificarsi dell’evento». E, aggiungono, «se è vero che rientra nell’ambito dei comportamenti patologici il caso di adulti che abusino sessualmente di minori, è altrettanto vero che la mancata organizzazione della sorveglianza nei pressi dei bagni, che avrebbe dovuto essere predisposta più accuratamente per la presenza autorizzata di estranei nell’edificio, ha contribuito al verificarsi dell’evento». Con le motivazioni dei supremi giudici concorda Roberto Pellegatta, presidente nazionale di Disal, associazione di dirigenti scolastici. «Nonostante le molteplici e crescenti responsabilità che gravano sui dirigenti, a cui non sempre corrispondono mezzi adeguati per farvi fronte – commenta il preside -la vigilanza all’interno della scuola deve sempre essere garantita e la comunità scolastica va protetta, a maggior ragione se composta da alunni così piccoli». Pellegatta ricorda che, in caso di lavori di manutenzione all’interno dell’edificio scolastico, il dirigente può concordare con il committente i termini dell’intervento. «Si può delimitare l’area del cantiere suggerisce Pellegatta oppure si può stabilire che i lavori siano eseguiti al di fuori dell’orario scolastico».