Un caso di truffa informatica ha colpito un docente del centro Italia, mettendo in discussione la sicurezza del sistema SPID. Per mesi, il suo stipendio è stato dirottato su conti bancari fraudolenti tramite la piattaforma NoiPA, a causa della clonazione della sua identità digitale. Il docente ha scoperto l’anomalia solo dopo tre mesi, avviando un iter complesso tra denunce e segnalazioni.
Lo SPID, concepito come chiave universale per i servizi pubblici digitali, si è rivelato vulnerabile a tecniche di phishing. Gli hacker, ottenendo accesso alle credenziali del docente, hanno manipolato le coordinate bancarie, evidenziando falle sia nel sistema pubblico che in quello bancario.
La vicenda sottolinea la necessità di misure più rigorose: autenticazione biometrica obbligatoria, notifiche istantanee per modifiche sensibili e maggiore collaborazione tra istituzioni e banche per prevenire frodi.
Con oltre 19.000 casi di furto d’identità tramite SPID registrati nel 2024, emerge un’urgenza: proteggere i cittadini in un contesto sempre più digitalizzato, garantendo sicurezza e fiducia nei sistemi pubblici.
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