Istituti educativi di tutto il mondo sono divisi sul potenziale utilizzo di ChatGpt come strumento didattico. Mentre alcune scuole hanno già vietato l’utilizzo del chatbot, molti insegnanti ritengono che se usato correttamente potrebbe essere uno strumento prezioso per gli studenti. Kelly Gibson, un’insegnante di inglese americana, inizialmente preoccupata dall’effetto del chatbot sulla didattica, ha deciso di utilizzarlo come strumento didattico. Ad esempio, Gibson chiede ai suoi studenti di generare un testo con ChatGpt e poi di modificarlo trovando gli errori o migliorandone lo stile di scrittura. Questo aiuta gli studenti a sviluppare il loro pensiero critico e la loro abilità di scrittura.
Tuttavia, ChatGpt non ha l’intelligenza degli esseri umani e a volte può produrre informazioni false. Gibson ritiene che sia suo compito portare ChatGpt in classe per aiutare a ridurre il divario digitale, ma c’è anche l’idea che il chatbot possa attirare l’attenzione sui problemi già presenti nel sistema educativo, come la scarsa accessibilità alle tecnologie digitali e la valutazione inadeguata.
In sintesi, la presenza di ChatGpt in classe solleva questioni importanti riguardo al suo utilizzo come strumento didattico, ma molti insegnanti ritengono che se usato correttamente, possa essere un’opportunità per migliorare l’istruzione e aiutare gli studenti a sviluppare il loro pensiero critico.
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