HomeScuolaCHE INCUBO LA RICREAZIONE (per la maestra)!

CHE INCUBO LA RICREAZIONE (per la maestra)!

La ricreazione a scuola di Rita Poggioli

progetto pon

Per me la ricreazione è il momento più divertente della mattinata. Ma non credo che lo sia per la mia maestra. A ricreazione infatti lei si trasforma in un essere unico nel suo genere, che ha occhi di lince, voce da soprano, riflessi da felino, fiuto da detective. Quando la guardo, la vedo fare cenni, alzare le mani per richiamare l’attenzione di questo o quello, come fa in mare chi sta per affogare e chiede aiuto. Fa delle facce strane, fissa con uno sguardo severo chi corre, fa no col dito, muove la bocca e la spalanca. Probabilmente grida, ma la sua voce diventa sussurro nella confusione e sembra un pesce rosso nella boccia. Spesso il colpevole fa finta di non capire che la maestra ce l’ha con lui, allora lei si alza e va a parlargli direttamente. Poi torna a sedere per rialzarsi poco dopo e poi risedersi ancora. Qualche volta parte in quarta, mani sui fianchi e sguardo minaccioso, poi quando si avvicina si è già calmata e ci ripete di giocare bene e insieme. A lei la ricreazione non serve a mangiare, né ad andare in bagno perché non può lasciare la sua postazione abituale: terzo posto della panchina a sinistra, dalla quale controlla tutto l’atrio. Anche quando siamo convinti che non ci guardi vede sempre tutto, ci richiama e se l’abbiamo fatta grossa, ci mette a sedere per pochi minuti, poi ci fa tornare a giocare perché sa che l’intervallo è breve e non possiamo perdere tempo prezioso. Quando suona la campanella e la ricreazione è finita.tutti dicono: ”Nooooo!” ma lei, con la faccia un po’ stravolta, si aggiusta i capelli con le mani e sembra che pensi: “Menomale, anche per oggi è andata!”

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