Giovedì 14/11/2012 dalle 16.30 alle 19.30
Sede USB Palermo – via Cipolla 78
PALERMO
Parte la mobilitazione dell’USB per costringere la Pubblica Amministrazione a saldare i propri debiti con i docenti precari, a partire dal pagamento delle ferie non godute. Fondamentale contrastare questa vera e propria “appropriazione indebita” che costituisce, oltre ad un atto illegittimo e dannoso per migliaia di precari, un attacco a tutto il sistema dei Contratti Collettivi di Lavoro. Se oggi infatti riescono a colpire una parte dei precari, presto sarà la volta di tutti i docenti che si potrebbero vedere sottratti pezzi di stipendio, magari corrispondenti ai periodi di sospensione delle lezioni.
Ricordiamo che governo e sindacati complici stanno smuovendo le montagne per cercare di rinnovare il contratto nella sola parte normativa, col chiaro scopo di far entrare a pieno titolo la legge Brunetta e la logica della “demeritocrazia”, già proposta dal vergognoso accordo del dicembre scorso sugli scatti d’anzianità (ricordate l’art. 3?).
Il Decreto Istruzione, appena approvato, da un lato sbandiera 27000 immissioni in ruolo sul sostegno e un piano triennale di 69000 immissioni in ruolo ma chiede ai precari di pagarselo con i propri soldi. Il varo del piano triennale di assunzioni è legato ad una speciale sessione negoziale (CGIL,CISL,UIL saranno pronti alla firma per il “bene dei lavoratori”)con cui vi è la chiara volontà di assumere ill personale e mantenerlo per 8 anni con lo stipendio bloccato a circa 1.200 euro al mese, inferiore a quello che docenti e Ata percepiscono oggi da precari, in quanto una volta assunti in ruolo, con l’aumento delle trattenute fiscali e previdenziali vi è una flessione “fisiologica” dello stesso.
Sarà poi la volta di far ingoiare magari l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario, mentre di adeguamenti dello stipendio proprio non se ne parla; i nostri soldi sono già stati sacrificati sull’altare dei bisogni degli speculatori finanziari.
E’ giunto il momento di avviare una vertenza sulla questione ferie ed aprire una discussione nei luoghi di lavoro per dire che ormai governi e sindacati complici “fanno scuola” con “furti e ricatti” ai danni dei lavoratori.