Un contratto che discrimina, un contratto iniquo come l’intera legge 107 denominata buona scuola che fa figli e figliastri. I COBAS non ci stanno, mentre fra i confederali la Gilda si è sganciata dalle altre sigle firmatarie, non firmandolo. I COBAS chiedono anche l’inserimento in GaE dei precari di II fascia e un nuovo corso abilitante riservato per chi ha già maturato i 360 giorni di servizio, ma anche il mantenimento delle graduatorie di istituto. Di seguito il comunicato.
Dopo il partecipato convegno nazionale del Cesp, “Quale organico per la “Buona scuola”? Neo immessi in ruolo, potenziatori e precari” che si è svolto ieri, 25 gennaio, a Roma, i COBAS sono stati ricevuti al MIUR, poco prima che si concludesse la fase contrattuale sulla Mobilità, prevista per la serata.
In quel contesto hanno rappresentato l’unanime condanna per la disparità di trattamento dei docenti, che non solo è chiaramente presente nella legge 107/2015, ma che si è continuata a perseguire nell’ambito della stessa trattativa nazionale sulla mobilità degli insegnanti, da parte delle organizzazioni sindacali. Gli avvocati presenti al convegno hanno anche anticipato che tale situazione non avrebbe potuto che generare una nuova serie di contenziosi e si sono dichiarati già pronti a presentarne subito uno presso la Commissione Europea, seguito da un altro da consegnare all’autorità giudiziaria nazionale (Tribunale Civile sezione lavoro). I docenti, provenienti da Torino, Perugia, Pisa, Massa, Pescara, Palermo, Frosinone, oltre che da Roma, dopo aver ribadito l’obbligo da parte delle organizzazioni sedute al tavolo di garantire la parità di trattamento tra docenti immessi in ruolo, hanno giudicato gravissimo l’atto di un’eventuale firma del Contratto sulla Mobilità, così come oggi giudicano inaccettabile la firma apposta all’accordo.
I COBAS invitano, pertanto, tutte le proprie sedi ad offrire supporto logistico ai colleghi neo immessi in ruolo (in particolare ai colleghi entrati in ruolo nella Fase B e nella Fase C) per preparare incontri, mobilitazioni, coordinandosi con la sede nazionale per l’attivazione degli interventi legali.
I COBAS rilanciano anche la piattaforma rivendicativa per i docenti delle scuole dell’infanzia presenti nelle GAE discriminati rispetto agli altri docenti precari, per i docenti abilitati di II Fascia e per i non abilitati di III Fascia, emersa nel Convegno di ieri e consegnata nella stessa giornata all’amministrazione:
– Abilitati II Fascia – Automatico inserimento nelle GaE e partecipazione volontaria al nuovo concorso, in base al cui superamento si potrà partecipare all’immissione in ruolo sia su GaE che su graduatoria di merito del concorso;
– Abilitati III Fascia con 360 giorni di servizio, diritto ad una abilitazione (anche riservata), con successivo inserimento in GaE. In questo senso è stata anche sollevata la richiesta di appoggiare la proposta di inoltrare in ogni caso domanda per partecipare all’annunciato concorso da parte dei precari III fascia e, una volta esclusi, presentare ricorso;
– Mantenimento delle graduatorie di istituto, perché, come dimostra la vicenda dei docenti di fascia C, la gestione quotidiana delle attività scolastiche, non può prescindere dall’utilizzazione delle supplenze “brevi” che, pertanto, non possono essere eliminate. Tale eliminazione comporta anche conseguenze non previste per alcuni insegnamenti, come quello della Materia Alternativa visto che, con la sentenza del Tribunale di Teramo, si riconosce l’intero punteggio per l’insegnamento della Materia Alternativa, considerandolo, così, incarico a tutti gli effetti da assegnare a chi è in graduatoria.
A Roma è stata indetta un’immediata riunione per domani pomeriggio, mercoledì 27 gennaio, alle 17, nella sede di Viale Manzoni, 55 (Metro A fermata Manzoni) per entrare subito nel merito delle iniziative e dei singoli ricorsi da intraprendere