La recente riunione tra le Organizzazioni sindacali e l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna ha messo in evidenza una situazione critica per l’anno scolastico 2025/2026. Con un organico di 54.968 docenti, inclusi i posti di sostegno, la regione affronta una riduzione di 191 posti comuni, parte di un taglio nazionale di 5.660 posti previsto dalla legge di Bilancio 2025. Questo taglio colpisce tutte le province, tranne Parma, e solleva preoccupazioni significative per il diritto allo studio.
L’aumento del numero di alunni per classe, inclusi quelli con disabilità, rischia di compromettere la qualità dell’istruzione e il tempo scuola. Nonostante una riduzione del 1,2% degli studenti, pari a circa 6.000 unità, i tagli non dovrebbero essere giustificati da questi numeri. Al contrario, potrebbero rappresentare un’opportunità per migliorare il sistema riducendo il numero di alunni per classe e prestando maggiore attenzione alle aree interne e montane.
La situazione attuale mette in discussione la priorità data all’istruzione pubblica. È urgente avviare un dialogo costruttivo con la Regione per affrontare le criticità e difendere il lavoro svolto con impegno negli anni.
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