La guida del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR) va ad un leghista. Il neo Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, Docente Curricolare, Docente di Sostegno, Ispettore ministeriale e attuale Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Milano. Vanta tuttavia un curriculum di tutto rispetto dimostrando che di scuola ne mastica e ne capisce. Tuttavia molti precari e molti docenti speravano fino alla fine che alla guida del MIUR andasse un ministro di area M5S e avevano individuato nel senatore Nicola Morra l’uomo ideale, non solo perchè segnante di Storia e Filosofia, ma soprattutto perchè nella scorsa legislatura si p dimostrato un fermo oppositore delle politiche in materia scolastica del PD.
Lo stesso popolo del Movimento aveva tuttavia bocciato il primo individuato da Di Maio, ovvero il ministro in pectore nonché Dirigente Scolastico, secondo il popolo 5S aveva la colpa di aver inneggiato la 107 e perchè aveva collaborato al Miur prima con Giannini e poi con Fedeli. Insomma sareebbe stata una sorta di continuità alle politiche del PD.
Il MIUR è un ministero di serie B?
Il dubbio che comunque rimane sia agli elettori del Movimento 5 Stelle che a chi scrive è che ancora una volta il MIUR viene considerato una sorta di ministero di serie B e usato, in questo caso, come ago della bilancia per far quadrare gli equilibri interni del nuovo Esecutivo. Per non parlare delle sfide, molte impopolari, che dovrà affrontare. Le contraddizioni lasciati sul tavolo dai governi precedenti sono parecchie , vedi chiamata diretta, Invalsi, Alternanza scuola-lavoro, reclutamento dei docenti, precariato e GaE da aprire o da lasciare chiuse per sempre. Insomma la scuola dal governo del cambiamento si aspetta tanto, ma va detto che molte richieste probabilmente non saranno accolte, come ad esempio la riapertura delle GaE.
