In molti hanno visualizzato su NoiPA l’importo del cedolino di marzo 2022, i conti non tornano, ci sono ammanchi di 20, 30 e talvolta anche di 70 Euro rispetto al cedolino di riferimento di novembre 2021. A cosa sono dovuti questi tagli? Semplice all’applicazione della nuova IRPEF che ha rivisto gli scaglioni: da 15.000 a 28.000 euro 27% al 25%. Invece per redditi fino a 50.000 euro, l’aliquota del 38% scende al 35%. Sparisce l’aliquota del 41%.
Nuove aliquote IRPEF e cedolino NoiPA marzo 2021
Allo scopo di fare ulteriore chiarezza riproponiamo una scheda redatta dal portale pensioni oggi che riformula nella grafica l’applicazione dei nuovi scaglioni IRPEF. Mentre a questa riforma si aggiunge quella dell’Assegno unico e universale, valido per i figli a carico fino a 21 anni di età e comprensivo dell’assegno per nucleo familiare.
La sensazione che hanno avuto molti lavoratori dipendenti è che l’applicazione della nuova IRPEF al cedolino di marzo 2022 ha tagliato i famosi 100 Euro netti introdotti dal governo Conte, forse più attento e sensibile alle vicende sociali, se a questi tagli sommiamo l’inflazione al 6%, il mancato rinnovo dei contratti e una guerra che porterà conseguenze gravi, capite bene che anche il cedolino di aprile 2022 non basterà a coprire le spese. In questa fase ha senso chiedere la restituzione della dignità degli stipendi, si più che mai.
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