Il posto fisso non lo vuole più nessuno, è fuga dai concorsi.
Allarmante situazione per i concorsi pubblici, con sempre più vincitori che rinunciano al posto assegnato. Ma il record delle rinunce è al Nord. Il governo sta cercando di porre rimedio alla situazione con un decreto per incentivare i neo-assunti a non abbandonare il proprio posto, ma il problema sembra essere molto serio.
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La situazione è particolarmente critica per i concorsi pubblici legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Nonostante il governo abbia semplificato le procedure per accelerare l’attuazione del piano, molti dei 400 esperti specializzati chiamati a realizzare i progetti finanziati con i fondi europei hanno rifiutato il posto. Una percentuale simile di rinunce si è verificata anche per il concorso della Coesione territoriale.
Il governo ha provato a risolvere il problema offrendo la possibilità di stabilizzazione automatica per coloro che lavoreranno per 15 mesi consecutivi nel ministero o nel comune. Tuttavia, molti dei neo-assunti preferiscono ancora cercare un posto fisso in un’altra amministrazione, lasciando così il governo con una carenza di personale specializzato.
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La situazione è destinata a peggiorare in vista della massiccia campagna di assunzioni prevista quest’anno nel Pubblico impiego, con ben 156mila posti disponibili. La “guerra” tra le amministrazioni dello Stato per accaparrarsi i migliori profili specialistici rischia di aggravare ulteriormente la situazione, con gravi conseguenze per l’efficacia e l’efficienza dei servizi pubblici.
Il governo deve agire rapidamente per affrontare questo problema, cercando di migliorare le condizioni di lavoro e di offrire incentivi adeguati per attrarre e trattenere i migliori talenti. Altrimenti, il servizio pubblico rischia di subire danni irreparabili.
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