HomeLettere in RedazioneNon ci sto! Rosolino Cicero risponde ad SBC

Non ci sto! Rosolino Cicero risponde ad SBC

Il prof. Rosolino Civcero di Ancodis risponde ad SBC

Gentilissimi, ho letto l’articolo “SBC e Scuola & Politica: per politici e giornalisti ogni problema sociale diventa una nuova materia scolastica“.
Aggiungerei sociologi, pedagogisti, psicologi e tuttologi.
Sembra come se la scuola fosse accerchiata da fuoco amico, con prese di posizione e proposte che vogliono scaricarle addosso persino responsabilità morali sul tragico e doloroso omicidio di Giulia, senza però dimenticare tutte le altre “GIULIA” vittime di violenza di genere in questi anni.
Dalla lettura e dall’ascolto delle posizioni di autorevoli personalità della politica e delle Istituzioni, sembra che tutti i comportamenti di discriminazione sociale e di violenza di genere dei nostri giovani debbano risolversi con vecchie e nuove forme di educazione a scuola, quasi fosse un luogo di ricovero al pari di un PPSE (pronto soccorso socio-educativo).

Allora, da padre prima e da docente dopo dico che NON ci sto!!!

Per tanti pseudopedagogisti, dentro la scuola dovremmo ancora di più “educare alle educazioni”.
Nessuno che fa rilevare che FUORI dalla scuola si continua a diseducare su tutto. Fare un elenco di “diseducatori” che diventano cattivi “modelli” per i nostri figli non è affatto difficile…
Chi sta dentro la scuola sa bene quanta la fatica quotidiana nel tenere la barra dritta sui valori e sulle sproloquiate “educazioni” oggi tanto invocate da destra e da sinistra, da espertoni e da comunicatori (dell’ipocrisia?), da saccenti di turno (non ho sentito ancora un noto espertone tuttologo….mi devo preoccupare?)
Venite nelle nostre scuole per rendervi conto del livello di fallimento etico e sociale dei nostri alunni e che lo stesso è determinato prepotentemente dall’ESTERNO della scuola…. nelle famiglie, nella TV pubblica e privata, nella rete…. nelle Istituzioni.
E la scuola vera, quella sul campo dell’istruzione e della formazione, del disagio, dell’inclusione, delle debolezze e della sofferenza si fa carico dei suoi studenti e delle sue studentesse sapendo bene che è una battaglia impari e certamente dall’esito finale incerto.
Allora, non voglio altre “educazioni” a scuola ma voglio più SOCIETA’ sana ed educata, più RISPETTO per la vita, più SOLIDARIETA’ sociale, più ATTENZIONE da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali, più INTERESSE per l’unica cellula VIVENTE che faticosamente cerca di costruire gli anticorpi alle moderne barbarie!
In caso contrario continuiamo a subire ipocrite operazioni di distrazione di massa messe in campo dai veri responsabili del degrado sociale e culturale nel quale stiamo rischiando di sprofondare….che certamente non sono a scuola!
Distinti saluti,
Rosolino Cicero

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