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Per il nuovo CCNL la scuola oltre a essere Comunità educante (vecchio contratto) ora è anche democratica, parole, parole, parole

Il contratto delle parole più che dei fatti

Un po’ come il Ministero dell’ Istruzione che ora è anche del Merito.

Il ministro Valditara pensa a dividere il contratto della scuola a quello dell’università

Se non fossimo nel Paese delle meraviglie, dove le parole non contano nulla e sono un puro ornamento di una realtà ben diversa, allora ci sarebbe da esultare, ma anche da sorridere, perché la scuola della Costituzione non è di per sé democratica? Allora il ribadirlo fa venir fuori che si è consapevoli come nella scuola ci sia una deriva autoritaria? Può darsi.

Allora bisognerebbe essere conseguenti e abolire la dirigenza scolastica introdotta dalla Sinistra

Leggiamo dalla sintesi Flc Cgil in merito alle novità del CCNL .

“Viene aggiunto e specificato che la scuola è una comunità democratica oltre che educante e su questi valori è improntata, per cui opera nel rispetto delle norme generali sull’istruzione emanate dallo Stato, secondo regole e modalità condivise e partecipate da tutte le sue componenti: dirigente scolastico, docenti, ATA, famiglie e alunni/e.”.

Sappiamo che non è così e così non sarà anche quando il contratto andrà in vigore.

La scuola del DS dove il Collegio è stato esautorato e addomesticato, dove lo è stato altresì il consiglio di circolo e di istituto, dove i genitori e gli studenti sono considerati dei clienti a cui dare sempre ragione, dove c’ è una conduzione dirigista e una spartizione clientelare del PMOF, dove i DS fanno il bello e il cattivo tempo in un clima di diffusa impunità, dove chi osa criticare è messo all’angolo oggetto di vessazioni se non di mobbing e di bossing, dove regna il servilismo e l’individualismo, dove si è rotto il patto educativo tra scuola e famiglia con il DS e il suo Staff sempre schierati con i clienti, questa scuola non è una comunità educante e non è affatto democratica.

Ancora una volta in Italia secondo la tradizione si cerca di mistificare la realtà con le parole, che poi lo si scriva in un contratto lascia il tempo che trova.

La realtà va da un’altra parte, le scuole non sono più delle comunità e nemmeno sono democratiche, il dissenso, la critica, la libertà di insegnamento non esistono più, chi comanda è il DS, le scuole oggi sono delle monarchie assolute.

Le scuole dei DS per parafrasare una famosa canzone: E questa è casa mia e qui comando io, settembre la sentirete cantare i DS. Il contratto?
I docenti non lo leggono neppure. Parole, parole, parole.

Libero Tassella

CCNL 2019/21 – I DS dovranno aspettare per sanzionare i docenti

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