Per SBC, l’Italia è un Paese nel quale si ha bisogno che la Confindustria, attraverso governi, ministri e suoi consiglieri, non si occupi più di Scuola, ormai non si contano più le dichiarazioni di Gavosto a cui recentemente si sono aggiunte anche quelle dell’ex Ministro Profumo.
La Confindustria vorrebbe una scuola liquida che prenda la forma del contenitore che il mercato di volta in volta le dà.
Non vogliamo che la politica scolastica sia dettata dal sindacato degli industriali italiani attraverso le loro associazioni, questo sarebbe impensabile in un altro Paese, in Francia lo Stato non si fa dettare la politica scolastica dalla Medef né tanto meno i ministri della scuola sono al suo servizio. Nei mesi scorsi le dichiarazioni di Patrizio Bianchi erano quasi sovrapponibili con quelle di Andrea Gavosto uno stesso idem sentire era percepibile nei loro ragionamenti su scuola e insegnati.
Vogliamo che le politiche scolastiche siano determinate dallo Stato nell’interesse comune di tutti i cittadini secondo i principi della Costituzione Repubblicana e sia il Parlamento ad occuparsi di Scuola con il coinvolgimento di tutti i partiti rappresentati in Parlamento in questa Legislatura..
Basta con i DL del Governo con gli emendamenti e con l’imposizione della fiducia del governo come nella Legislazione precedente durante la quale il Parlamento è stato esautorato e Deputati e Senatori hanno avuto il sentore di essere esautorati.
La scuola è di tutti e per la scuola si proceda con disegni di legge di iniziativa parlamentare.
Libero Tassella SBC
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