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SBC – La scuola primavera la risposta per contrastare abbandoni, dispersione e disagio sociale

La scuola primavera

Agli Uffici Scuola
dei Partiti
Roma

 

“Dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fiori”
(Fabrizio De André)

A mio avviso per combattere l’abbandono, la dispersione, il disagio sociale, nelle scuole delle zone cosiddette a rischio, bisogna capovolgere il tipo di interventi fin qui realizzati, in quanto parziali, episodici, sperimentali, progettuali: nel tempo, infatti, sono tutti falliti. Questo vale per i cosiddetti napoletani Maestri di strada ad altri interventi dai nomi più meno fantasiosi e accattivanti, che più di un Ministro ha sponsorizzato; l’ultimo arrivato è il “Decreto Caivano” promosso da Meloni e Valditara.

Il fatto è che non servono tutor: servono, invece, investimenti in strutture, come pure risorse umane capaci di governare e risolvere i fenomeni.

Nonostante le molte proposte, infatti, l’abbandono è rimasto purtroppo invariato e la dispersione pure!
Per non parlare poi della cosiddetta dispersione implicita, un diploma dato allo studente senza alcun valore.
Nella sola provincia di Napoli si registra un tasso record di dispersione pari al 35%, malgrado in questi anni siano stati investiti fiumi di risorse per combattere il fenomeno.

Io penso che gli interventi, per essere risolutivi, debbano essere di tipo strutturale, permanente e con il carattere della continuità, altrimenti sono e saranno inutili.

Come al solito sarò sintetico nel delineare il profilo delle Scuole Primavera, un modello su cui si potrà discutere e mi auguro che lo si faccia, anche perché i fenomeni sono ormai alquanto fuori controllo.

Edilizia.

Vi è bisogno di costruire o ricostruire gli edifici scolastici in cui far sorgere le Scuole Primavera.
Ambienti per realizzare la didattica laboratoriale e non solo; teatri, aule attrezzate, spazi aperti, palestre, campi sportivi, spazi per laboratori artigianali, piscina, ecc…
Devono essere scuole all’avanguardia, le scuole dove lo Stato investe di più.

Sicurezza.

L’edificio che ospita le Scuole Primavera è vigilato 24 ore su 24 e, al suo interno, è presente un presidio fisso o della Polizia di Stato o dei Carabinieri.

Personale docente.

Il personale docente è reclutato tra insegnanti di età media non superiore ai trent’anni. Lo stipendio è incrementato da un’indennità pensionabile pari a 2/3 dello stipendio e con un avanzamento di carriera da definire in sede di contratti nazionale di lavoro.
Il personale docente è obbligato ad un aggiornamento continuo e a permanere nelle scuole primavera almeno per 10 anni.

Organico docenti.

L’organico è determinato non solo sul numero delle classi, ma sulla particolare tipologia di scuola. In pratica l’organico deve essere incrementato di 2/3.

Formazione del personale docente.

Per insegnare nelle Scuole Primavera i docenti devono aver acquisito competenze per lavorare con “tutti gli alunni della classe”; le competenze sono afferenti alla pedagogia e alla didattica speciale e a quegli insegnamenti che consentono agli insegnanti di coinvolgere, nell’attività di insegnamento-apprendimento, alunni con disabilità, alunni con diagnosi di DSA, alunni con elevate capacità cognitive, alunni non italofoni, ovvero ogni alunno della classe. Nessuno escluso.
La formazione sugli aspetti propri della professionalità docente prosegue come aggiornamento e fa parte del contratto, quale attività obbligatoria, con distacco dall’attività lavorativa.

Organizzazione della didattica.

Il personale docente opera nelle classi delle Scuole Primavera attuando pienamente la corresponsabilità educativo-didattica, co-programmando, e ricevendo incarichi sia sulla o sulle discipline sia sul sostegno nella stessa classe.

Classi.

Le classi sono costituite da massimo 10 alunni, che scendono ad 8 in presenza di un alunno con disabilità.

Progettazione /programmazione.

Nelle scuole primavera ogni alunno è chiamato per nome; sono abolite etichette o acronimi di sorta. La progettazione del percorso educativo-didattico viene delineata sulla base delle capacità degli alunni della classe.

Valutazione.

La valutazione, nelle scuole primavera, è formativa e accompagna l’alunno nella scoperta di sé, delle sue capacità e potenzialità, come pure dei limiti o delle criticità presenti.

Strategie e metodologie didattiche.

Nelle Scuole Primavera si adottano metodologie inclusive: apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale, approccio metacognitivo, didattica universale.

Organico ATA.

Nelle scuole primavera l’organico ATA, relativo ai collaboratori scolastici, è triplicato.

Orario di funzionamento.

Dalle ore 8:00 di mattina alle 8:00 di sera per 12 mesi all’anno.

Convenzioni 

Con artigiani per realizzare botteghe di apprendistato al lavoro secondo le richieste lavorative del territorio;
con società sportive e del tempo libero,
con gruppi teatrali e di animazione.

Figure professionali nelle Scuole Primavera
Sono presenti psicologi, assistenti sociali, un membro del tribunale dei minori.

Inoltre

Nelle Scuole Primavera si svolgono corsi serali per i genitori degli studenti di primo e secondo ciclo.

Le Scuole Primavera comprendono tutti gli ordini e gradi di scuola.

Tra le attività delle scuole primavera sono previsti almeno tre viaggi di istruzione in Italia e all’estero.

Le “scuole primavera” sono seguite dalle istituzioni, con visite periodiche del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera, del Ministro dell’Istruzione e del Merito, dei presidenti delle comisdioni cultura di Camera e Senato del Generale dei Carabinieri, del Capo della Polizia, del Prefetto, del Questore, del Presidente della Regione, del Sindaco del Comune.

Libero Tassella SBC

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