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SBC risponde al Nonno di 63 anni che chiede alla ministra Azzolina di tenere le scuole aperte

Il nonnino di 63 anni che scrive all’Azzolina di aprire le scuole per le sue nipotine affidate a lui dalla figlia e dal suo compagno molto impegnati nel lavoro vorrei dire.

Se le sue nipotine le portano il Covid a casa saranno problemi per lei e così per sua iglia e ancora per il suo compagno, soprattutto se essi hanno molte relazioni vedono molta gente in un giorno e così via si attiverà un’ altre catena di contagio

Consideri che quelli che infettano di più sono i positivi asintomatici che vengono in contatto con una pluralità di persone o per lavoro o per il ruolo sociale che essi ricoprono,.

Diciamo, caro nonnino di 63 anni, che il Covid si serve di loro.

Io non vedo affatto comportamenti virtuosi nelle zone rosse.

Temo molto e lettere come queste del nonnino “latte e miele” le trovo irresponsabili soprattutto dannose se scritto da un uomo maturo di 63 anni.

Noi abbiamo una Sanità al collasso.

Una buona volta, invece di far parlare i virologi governativi, ascoltiamo i medici, quelli che abbiamo fatto ero in primavera i e ora non li ascoltiamo più.

Fermiamoci, fermatevi, chiudere le scuole fino a gennaio è un obbligo, è necessario, manzonianamente, Manzoni era uno che di contagi ne capiva, facciamo prevalere il buon senso sul senso comune.

Libero Tassella SBC

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