Ardone, sulle colonne della โStampaโ, รจ entrata con intelligenza e delicatezza sulla vicenda della professoressa di Rovigo impallinata, sulla scuola oggi e sul mestiere dellโinsegnante, rimettendo tutti i punti al posto giusto.
โTra noi docenti per dire che uno ci sa fare con i ragazzi usiamo quest’espressione: โSa tenere la classeโ. Chi sa tenere la classe รจ come un capitano scaltro che conosce i venti e regola le vele per portare ogni giorno di ogni quadrimestre di ogni anno la nave in porto, possibilmente con tutti i passeggeri a bordo (โฆ)
Il fatto รจ che perรฒ governare la nave diventa sempre piรน difficile di anno in anno. Forse perchรฉ quella barca si sta facendo un po’ troppo affollata: non ci siamo solo noi e loro a condividere lo spazio e il tempo della lezione, ma anche altre presenze immateriali ma non per questo meno invadenti. Ci sono i genitori, ad esempio, che qualche volta si ergono a difensori strenui dei loro figli anche quando sono indifendibili. E poi i telefonini, che come moderne Sirene di Ulisse minano continuamente l’attenzione, confondono la rotta e rendono incerta la navigazione. E infine c’รจ una certa idea dell’insegnante che รจ quel povero diavolo pagato pochi spiccioli e che in cambio si gode tre mesi di vacanza e fa un lavoro che in fondo sapremmo fare tutti. Poco piรน di un bersaglio da tirassegno, messo nel baraccone che รจ la scuola a destreggiarsi tra le mille emergenze quotidiane per l’intrattenimento dei ragazzi.
E credo che, tra tutti, sia questo il colpo piรน doloroso. Quello di una professione sempre piรน misconosciuta, sempre piรน bersagliata, e non solamente dagli alunniโ.
ร difficile dirlo meglio di cosรฌ.
Consigli ai nostri lettori
InformazioneScuolaย grazie alla sua seria e puntuale informazione รจ stata selezionata dal servizio diย Google News, per restare sempre aggiornati sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Seguici suย Tik Tok.
Iscriviti alla nostraย pagina Facebook.