Che settembre sarà per la scuola italiana?
Secondo il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Presidi il rischio di riprendere in DAD è più che concreto.
Lo lascia intendere senza tanti giri di parole in un’intervista rilasciata a Corrado Zunino di Repubblica: “Troppi ritardi, a settembre la scuola rischia di partire in Dad“.
Nell’intervista ha definito il governo attendista in un momento storico che invece richiede l’azione tempestiva e decisioni immediate. Punta il dito anche sulla campagna vaccinale, unica arma rimasta, ma che va a rilento e se non si accelera a settembre moltissime scuole torneranno alla DAD.
Si tratterebbe di una sconfitta clamorosa
Altro aspetto sul quale ha puntato il dito è la mancanza di finanziamento alla scuola, risorse necessarie per dividere in due le classi e garantire il distanziamento e, addirittura, in un passaggio ha fatto intendere che l’organico COVID, fortemente voluto dall’ex ministra Azzolina, rischia di essere tagliato già a dicembre.
Un taglio – precisiamo – che ammonta a 70mila unità fra personale docente ed ATA e questo sta avvenendo nel silenzio generale della politica, dei sindacati, ma anche della stampa nazionale che ha decisamente un approccio diverso, più morbido, nei confronti del ministro Bianchi che sta mantenendo un profilo basso, talmente basso che di scuola non si parla più e cosa peggiore a differenza del passato recente non si finanzia, ma si inizia a tagliare.
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