Superata la faccenda degli indonei si procede all’immissione in ruolo del personale ATA costretti appunto ad attendere che venisse risolta un’altra faccenda poco edificante che ruguardava i più deboli della scuola, il personale ammalato.
Al via le immissioni in ruolo del personale Ata. Sono 3740 i posti destinati alle assunzioni a tempo indeterminato del personale Ata, che il ministero dell’istruzione ha predisposto per le relative operazioni. Al momento non è stata ancora effettuata la ripartizione regione per regione e provincia per provincia. Ma un dato è certo: l’amministrazione ha superato l’impasse che aveva precluso le assunzioni di questa tipologia di personale. E cioè la questione dei docenti inidonei. Che nelle intenzioni del legislatore, in prima battuta, avrebbero dovuto transitare nei ruoli del personale Ata. Salvo poi mutare indirizzo nell’ultima tornata legislativa. Adesso, infatti, il transito nei ruoli del personale non docente è diventato facoltativo. Ma i docenti inidonei che non avranno presentato domanda in tal senso dovranno rassegnarsi ad affrontare le incognite della mobilità intercompartimentale. Quanto alla decorrenza delle immissioni in ruolo, secondo quanto risulta a Italia Oggi, il termine iniziale sarà fissato al 1° settembre 2013. Ma si tratterà di una decorrenza retroattiva solo ai fini giuridici. Mentre la decorrenza ai fini economici sarà fissata alla data di effettivo inizio del rapporto di lavoro. Nei prossimi giorni l’amministrazione renderà noto il prospetto con le immissioni in ruolo, suddivise anche per profili professionali. Dopo di che, sarà emanato il provvedimento autorizzatorio e gli uffici periferici disporranno materialmente le assunzioni. In quella fase le amministrazioni periferiche applicheranno le cosiddette quote di riserva e le priorità previste dalla legge 104/92 nei confronti dei disabili e di chi li assiste. Le riserve saranno applicate in massima parte in favore degli invalidi, ai quali è riservato il 7% dei posti dell’organico regionale, e degli orfani per lavoro, la cui quota di riserva è pari alli% dell’organico. Le priorità della legge 104/92 consistono invece in una mera precedenza nella scelta della sede di destinazione.
dI CARLO FORTE