HomeScuolaDocenti: più ore e meno soldi, è questa la buona scuola

Docenti: più ore e meno soldi, è questa la buona scuola

I docenti italiani nel prossimo triennio saranno sottoposti ad un ulteriore carico di lavoro, ma senza percepire un centesimo di aumento. E’ la buona scuola bellezza.

A stabilirlo è stata la stessa ministra Giannini attraverso il nuovo piano di formazione presentato nei giorni scorsi alle OO.SS. I docenti avranno l’obbligo di formarsi, saranno 125 ore di formazione obbligatoria oltre l’orario di servizio.

Il piano di formazione è previsto nella legge 107/15 conosciuta dai più come “buona scuola”. I sindacati, ma anche lo stesso personale della scuola, hanno contestato duramente tale obbligo anche perchè la stessa legge non pone un numero minimo di ore da dedicare alla formazione e per di più non è scritto da nessuna parte che deve essere una prestazione gratuita.

Non è neanche percorribile l’accordo con i sindacati poichè lo stesso accordo potrebbe essere impugnato perchè  l’articolo 2113 del codice civile sanziona con l’invalidità le rinunzie e le transazioni. In parole povere proprio perchè si rinuncerebbe alla retribuzione (rinunzia) o perchè il compenso è inferiore a quello ordinario (transazione). Se addirittura – come sembra – la decisione viene presa unilateralmente dall’amministrazione la via giudiziale appare addirittura più agevole.

Il ministro farà marcia indietro?

Temiamo di no, anzi pare sia orientato ad emanare un provvedimento legislativo ad hoc per mettere al sicuro il provvedimento.

In cosa consiste la formazione?

Il primo modulo di formazione sarà di 25 ore, delle quali, 9 saranno in presenza e le rimanenti via web. I docenti inoltre saranno obbligati a redigere anche un portfolio, nel quale dovrà inserire tutte le attestazioni e le certificazioni necessarie a documentare la propria frequenza ai corsi di formazione che costituirà il presupposto sul quale i dirigenti effettueranno la chiamata diretta.

Intanto – come abbiamo già scritto – non si parla di rinnovo del contratto, anzi le cifre accantonate sono talmente poche che rischiano di offendere la stessa dignità dei docenti.

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