La recente approvazione del Decreto PNRR Scuola ha suscitato forti critiche da parte di esperti e rappresentanti politici, tra cui Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra. La deputata ha espresso preoccupazione per le modifiche introdotte, che reintroducono figure di ricercatori precari come il post-doc e l’incarico di ricerca, vanificando i progressi della riforma del 2022.
Secondo Piccolotti, questa decisione allontana l’Italia dagli standard europei, ignorando gli impegni assunti per accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “È inaccettabile – ha dichiarato – che si scelga di risparmiare sulla ricerca per destinare risorse ad armamenti o progetti controversi come il ponte sullo Stretto.”, penalizzando così la ricerca.
L’Associazione Nazionale Dottorandi ha già inoltrato un esposto alla Commissione Europea, sottolineando come queste politiche possano aggravare la fuga dei cervelli, collegata alla ricerca, e danneggiare ulteriormente la reputazione delle università italiane, già in calo nelle classifiche internazionali. Questo aspetto è cruciale per la ricerca futura.
Una situazione che, secondo la deputata, richiede attenzione immediata per evitare ulteriori danni al futuro accademico e scientifico del Paese, soprattutto considerata l’importanza della ricerca.
Leggi anche:
Congedo parentale, da giugno 2025 cambia tutto