La spending review impone al Ministero dell’Istruzione ulteriori risparmi per oltre 90 milioni nei prossimi due anni. L’allarme lo ha lanciato il Messaggero, ma noi annunciamo che la riforma degli istituti tecnici riduce di un anno il percorso scolastico.
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La procedura di spending review promossa dal governo Meloni per razionalizzare le spese della pubblica amministrazione coinvolgerà anche il mondo della scuola. Dopo i precedenti tagli previsti dal DEF 2022, il Ministero dell’Istruzione dovrà trovare nuovi risparmi per 45,2 milioni nel 2024 e 49,2 milioni nel 2025, come riporta il quotidiano Il Messaggero.
Tra le aree su cui potrebbero concentrarsi gli interventi ci sono i servizi per gli asili nido, la cui responsabilità è in parte passata al PNRR, e i programmi di formazione e aggiornamento per insegnanti e personale scolastico. L’obiettivo dichiarato è massimizzare l’efficienza della spesa pur salvaguardando gli obiettivi definiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Un provvedimento che punta a razionalizzare le risorse del Ministero nell’ottica di contenimento dei costi indicata dal MEF, ma che andrà ad incidere su servizi fondamentali per il sistema scolastico come la prima infanzia e l’aggiornamento del corpo insegnante.
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