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Prezzi alle stelle per beni di prima necessità, ma nessuna politica a sostegno dei salari

2,6milioni di persone a rischio fame.
La situazione è davvero allarmante con l’inflazione che non allude a fermarsi, stipendi che non bastano più e non accennano ad aumentare. Tra qualche mese, potremmo assistere ad una vera e propria crisi alimentare, afferma Coldiretti.
I prezzi di pasta, zucchero, latte, caffè, burro, farina, biscotti, uova, olio di semi, con un aumento del 63% dovuto alle difficoltà di importazione dall’Ucraina, margarina e tanto altro, continuano a salire portando 2,6milioni di persone a rischio povertà e fame, di cui 670mila bambini.
Questa inflazione colpisce anche l’agricoltura, dove concimi, mangimi, bollette di gas e luce hanno registrato aumenti esorbitanti portando sull’orlo della chiusura migliaia di stalle.
Per Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, “bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”. Quindi, servono accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi “che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

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