Diventare insegnante con le nuove regole è quasi impossibile, in questo modo temiamo che fra dieci anni la scuola dovrà “importarli” dall’estero così come avviene con il personale infermieristico.
Molte novità introdotte con la legge 107/2015 sono suggite ai precari e più in generale al mondo della scuola. Una delle più clamorose riguarda i vincitori dei nuovi concorsi a cattedra (non questo n.d.r). I nuovi docenti per i primi tre anni faranno i tirocinanti. Dunque l’anno di prova non esisterà più, ma il periodo durerà ben tre anni, la cosa più clamorosa è che i vincitori di concorso non saranno assunti a tempo indeterminato così come avviene oggi, ma a tempo determinato con un contratto da tirocinante, dunque licenziabile, è stata anche fissata la retribuzione media, sarà di 1300 Euro mensili.
Le novità tuttavia non finisco qui.
Il primo anno saranno costretti a frequentare un corso di specializzazione presso l’università che – secondo il governo – servirà a completare la preparazione dei futuri docenti. Il corso prevederà anche gli esami finali.
Gli altri due anni li impegneranno in tirocini formativi e in maniera graduale saranno avviati all’insegnamento, saranno utilizzati nella sostituzione dei colleghi assenti, questo servirà loro a fare esperienza diretta.
Completato il triennio, i docenti tirocinanti dovranno sottoporsi al giudizio del dirigente scolastico il quale, sentito il parere non vincolante del comitato di valutazione, formato da genitori e docenti, deciderà se immetterli in ruolo oppure licenziarli.
Per i fortunati, ottenuto il ruolo, quindi firmato il contratto a tempo indeterminato, non avranno una sede definitiva, ma saranno inseriti in un albo regionale e dovranno attendere la chiamata di un incarico di un dirigente scolastico non necessariamente della scuola dove hanno sostenuto il tirocinio, la cosa più sconvolgente è che i nuovi docenti assunti con questo meccanismo non avranno mai la sede di titolarità .
Queste novità sono previste nel disegno di legge appena licenziato dal Senato in materia di funzionalità del sistema scolastico.