SBC invierà questa testimonianza, sia pur anonima, a politici e sindacalisti. Vi prego di leggerla attentamente.
La situazione certo non si può generalizzare, ma ormai è molto comune e da tante testimonianze su SBC e da quelle che ricevo in privato tende a diffondersi sempre più nelle scuole di ogni ordine e grado nel nostro Paese.
Sono anni che su SBC denunciamo il clima “da regime” che nelle scuole si sta creando.
Io credo che bisogna superare la cortina del silenzio, parlare, denunciare, resistere, lavorare per il cambiamento anche ripensando l’attuale leadership nelle scuole.
In questo i sindacati, le forze politiche, le associazioni, la Stampa , i media e i new media devono fare la loro parte.
Parafrasando Paolo Borsellino dico parlate di quanto sta accadendo nelle Scuole parlatene ovunque. Tacere significa complici.
Così non si può andare più avanti
Libero Tassella SBC
“Mi appresto con struggente commozione all’ultimo collegio docenti, nel quale verranno riversati fiumi indistinti di melassa affettuosa di una falsità sempre sorprendente. Invece quanta infida inimicizia ribolle proprio sotto la superficie! L’esasperante avvilimento che si prova di fronte a quelli che non possono essere definiti diversamente se non come “sistemi”.
O’ sistem!
Totalmente sovrapponibile a quelli che asfissiano il vivere civile in ambiti più grandi e meno nascosti.
Una ramificazione di interessi privati che vivono sui favori reciproci, sulla menzogna, sulla negazione a muso duro di ogni evidenza.
L’alleanza sporca di soggetti che si guardano le spalle a vicenda e tuttavia intimamente si disprezzano, potenzialmente pronti, se pur conniventi, ad accoltellarsi alle spalle una volta che l’interesse personale lo richiede.
Fa riflettere come le persone riproducano in ogni ambiente sempre le stesse dinamiche, sempre le stesse pratiche.
Le ritorsioni, le velate minacce, il silenzio imposto, le umiliazioni, sono condimento indispensabile nel “sistema”.
Ed è importante, per la sopravvivenza dello stesso, che in superfice si reciti il triste copione buonista, la mesta allegria imposta, la superficiale e menzognera narrazione di una collaborazione amorevole e affettuosa.
Ma guai, guai a introdurre un solo elemento di verità. Si aprono i cieli. Si diventa paria. La pressione psicologica è pesantissima, così come lo è l’isolamento, la solitudine imposta al savio che viene chiamato pazzo.
L’altro giorno, uno di questi appuntamenti si è chiuso con la lettura di una frase di Giovanni Falcone! E lì ti accorgi che ogni cosa a questo mondo è manipolabile, anzi sono proprio coloro che ogni giorno (nel loro piccolo o grande) perpetrano dinamiche mafiose, che si impossessano dell’enunciazione alla masse dei valori che, al contrario, li inchiodano e li definiscono. Così, mi giro in tutte le direzioni e scorgo lavoratori insultati, qualcuno aveva la nausea, altri (i più giovani e innocenti) erano stupefatti. Una collega, dotata di strabiliante profondità, lealtà, coerenza, bontà, professionalità, pulizia interiore, coraggio e profondità umana, per la disperazione, estrae le cuffiette dalla borsa, le collega al cellulare, se le infila nelle orecchie platealmente e isola i suoi sensi. Perché si ha diritto a non respirare il puzzo della spazzatura. Era rossa in viso, stava soffrendo e anche io. Mi dirigo sui gomiti verso di lei, la raggiungo e l’abbraccio. Così, davanti a tutti. Splendida donna, non leggerai niente di quello che sto scrivendo. Ma sappi lo stesso che se la melma putrida ti ignora e ti offende con aggressività o con l’indifferenza, io ti vedo. Ti vedo chiaramente. E il fatto che tu semplicemente esisti costituisce una ferma condanna ad ogni topo di fogna ripulito.
Vado alla pugna ora, spero che il mio stomaco regga.”
Testimonianza di una docente su fb.
Ecco tutti i testi per prepararsi al concorso straordinario 2022 della scuola
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