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Supplenze in Veneto con presa di servizio in tempo di record, Adesso Scuola denuncia irregolarità

IL SINDACATO ADESSO SCUOLA DENUNCIA

Pervengono a nostri iscritti precari della scuola, numerose convocazioni gestite da alcune scuole del Veneto con procedura molto disinvolta.

In particolare ci riferiamo al personale ATA che è sicuramente indispensabile per le scuole ma a condizione di rispettare le norme basilari, per l’individuazione e la presa di servizio dei destinatari di contratto di lavoro a TD.

Nel caso specifico una scuola del trevigiano ha convocato un certo numero di persone per profilo AA in presenza di tre disponibilità annuali di cui due al 31 agosto 2021 e una al 30giugno 2021. Ai candidati è stato chiesto di inviare entro le 13,30 del giorno successivo alla chiamata, la propria disponibilità all’accettazione eventuale dell’incarico a TD.

Ovviamente, come previsto dalla legge il candidato può avvalersi della delega al dirigente scolastico, atteso che moltissimi aspiranti risiedono in altre zone d’Italia ed essendo precari spesso storici, non possono sobbarcarsi il peso di viaggi a vuoto, nei quali, dopo centinaia di euro spesi e migliaia di chilometri percorsi, si resta a mani vuote e senza un euro in tasca.

Il dirigente, nella lettera di convocazione avvisa che darà corso alle individuazioni alle 8,30 del giorno successivo con obbligo immediato di presa di servizio e riassegnazione definitiva alle ore 9,30 dello stesso giorno , ultimo termine tassativo, dopo il quale procedendo a scorrere la lista degli aventi titolo assegnerà la supplenza agli aventi titolo.

Nella giornata successiva, verso mezzogiorno, i candidati ricevono un’altra mail che chiede la presentazione diretta di tutti i convocati, in numero maggiore alla disponibilità, alle ore 8,30 del giorno successivo, e chiusura delle operazioni improrogabile alle ore 9,30 con assegnazione ai primi in graduatoria, tra i presenti o, in mancanza, a chi li segue ed è improrogabilmente presente.

Questa procedura appare vessatoria ed arbitraria poiché un candidato che risiede a centinaia di km di distanza , anche a rischio di mettere a repentaglio la propria incolumità, non può percorrere circa 1000 km in un’ora da porta di casa sua a porta della presidenza. Provando a telefonare ti rispondono persone che girano intorno al problema, parlano di tassatività, si seccano alla seconda domanda, raccontano della loro gavetta e anticipano molta severità da parte dei capi, che , a loro dire, non esitano a scrivere lettere di contestazione. Inoltre, quando il candidato fa presente che ha inviato una delega, l’impiegato risponde che nella seconda fase delle convocazioni essa non vale più poiché occorre essere presenti.

Immaginiamo la disperazione che prende un candidato precario che si trova in una situazione assurda e, preso dalla necessità di avere un incarico di lavoro, benchè distante, si precipita con valigie e borsoni verso una meta nuova e sconosciuta viaggiando di notte tra mille pericoli per arrivare a vincere questa gara a condizioni impietose, dettate da chissà quale mente contorta che si permette di adattare i regolamenti nazionali a mire regionalistiche e campanilistiche.

Le ciliegine sulla torta poi sono le comunicazioni al precario dell’area che sarà assegnata. Contabilità e bilancio, timbrature, PON e sua rendicontazione e via discorrendo senza contare le mortificazioni verso chi non sa fare di tutto, dopo pochi anni di esperienza e non viene nemmeno apprezzato nella buona volontà.

Il sindacato ADESSO SCUOLA Non consentirà queste vessazioni che stanno raggiungendo il ridicolo. Saranno individuati e denunciati, alle autorità competenti, i dirigenti responsabili di questi abusi nei confronti delle categorie più deboli dei lavoratori della scuola. Solo grazie a loro, ricordiamo al lettore, il servizio scolastico viene garantito. Sia le persone sia i lavoratori meritano rispetto e considerazione oltre all’ ossequio delle norme che non possono essere stravolte per chissà quali mire o manie di onnipotenza personali. I giovani precari non vanno a togliere il lavoro ai loro coetanei in altri posti di Italia essi si avvalgono semplicemente del diritto di scegliere una provincia dello Stato di cui sono cittadini e questo avviene nel pieno rispetto della legge.

Abbiamo sentito più volte alcuni rappresentati della politica che rivendicano posizioni regionalistiche per l’assunzione del personale scolastico. Ci batteremo in ogni contesto affinché questo non avvenga, proprio per riaffermare i principi della Costituzione sull’uguaglianza dei cittadini, sulla non discriminazione sulla parità di trattamento. Intanto per i dirigenti scolastici che non accettano o aggirano la delega degli aspiranti con beceri trucchetti, sono pronte le denunce all’autorità giudiziaria per omissione di atti d’ufficio.

Adesso Scuola

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