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Attenzione all’utilizzo dei social media: restrizioni anche per i docenti, le regole

Codice di condotta per docenti ed ATA, occhio a ciò che scrivete sui social

Il codice di condotta stabilisce chiare restrizioni sull’utilizzo dei social media da parte dei docenti, vietando espressamente qualsiasi comportamento che possa danneggiare l’immagine della pubblica amministrazione.

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Secondo l’articolo 11 ter del codice di condotta, i dipendenti devono fare attenzione affinché le proprie opinioni o giudizi su eventi, persone o cose non siano attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione a cui appartengono. Inoltre, sono tenuti a evitare interventi o commenti che possano danneggiare il prestigio, la dignità o l’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.

Questa norma è molto stringente e richiede cautela nell’esprimere pensieri, critiche o commenti che potrebbero nuocere non solo alla scuola, ma all’intera pubblica amministrazione. È facile prevedere che questa norma sarà soggetta a diverse interpretazioni, a seconda dell’applicazione rigorosa o flessibile. La giurisprudenza ha stabilito che, sebbene i lavoratori abbiano il diritto di criticare le decisioni aziendali, ci sono limiti formali imposti dalla necessità di tutelare la dignità umana, quindi se questi limiti vengono superati con riferimenti volgari e infamanti che suscitano disprezzo e dileggio, il comportamento del lavoratore può costituire un giusto motivo di licenziamento, anche in assenza degli elementi costitutivi del reato di diffamazione.

Rispettare l’obbligo di comunicare tramite canali istituzionali

Al fine di garantire la necessaria riservatezza delle comunicazioni relative al servizio, di norma, non si svolgono conversazioni pubbliche attraverso piattaforme digitali o social media. Questa restrizione non si applica alle attività o comunicazioni per le quali l’utilizzo dei social media è necessario per scopi istituzionali.

Adozione di una politica sui social media

Sebbene il codice di condotta sostenga che le amministrazioni, comprese le scuole, possono adottare una “social media policy” per ogni tipo di piattaforma digitale, è altamente consigliabile adottarne una obbligatoria nel contesto scolastico. In particolare, la “social media policy” deve identificare, in base al livello gerarchico e di responsabilità del dipendente, i comportamenti che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni.

Divulgazione di informazioni di lavoro per motivi estranei al rapporto di lavoro

I dipendenti non possono divulgare o diffondere documenti, inclusi quelli istruttori, o informazioni di cui dispongono per motivi estranei al loro rapporto di lavoro con l’amministrazione, violando le disposizioni legislative indicate nel decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 33, e nella legge 7 agosto 1990, n. 241.

Obbligo del dirigente scolastico di curare il benessere organizzativo del personale

È stata introdotta una disposizione importante che merita la giusta attenzione e speriamo che non rimanga solo una teoria nel contesto scolastico spesso caratterizzato da elevati livelli di stress e conflitti. Il comma 4 bis dell’articolo 13 del codice di condotta stabilisce l’obbligo per il dirigente scolastico di promuovere la crescita professionale dei collaboratori, facilitando opportunità di formazione e sviluppo sia interne che esterne alla struttura di cui sono responsabili. In particolare, il dirigente, compatibilmente con le risorse disponibili, deve curare il benessere organizzativo nella struttura che gestisce, favorendo rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori e promuovendo relazioni interne ed esterne basate sulla leale collaborazione e fiducia reciproca. Deve anche intraprendere iniziative per la circolazione delle informazioni, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze di genere, età e condizioni personali.

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Formazione obbligatoria sul codice di condotta ed etica pubblica

L’articolo 5 del codice di condotta già in vigore prevede che il personale delle pubbliche amministrazioni debba partecipare a attività formative sulla trasparenza e l’integrità per acquisire una piena conoscenza dei contenuti del codice di comportamento e un aggiornamento annuale.

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