Alessandra Ricciardi
Una nuova modalità di sviluppo della carriera. Che superi gli scatti di anzianità per legare lo stipendio alle prestazioni professionali. Ne scrive il governo Letta nel paragrafo, dedicato alla scuola e al capitale umano, della nota di aggiornamento del Def, il documento di economia e finanza.
Il Def messo a punto dal Tesoro, con l’apporto dei singoli ministri competenti, sottolinea tra i comparti necessari per il rilancio del paese quello della conoscenza, «un sistema di istruzione qualitativamente migliore, con un’attenzione costante alla riduzione degli abbandoni scolastici, con la promozione dell’apprendimento permanente e il potenziamento del rapporto tra scuola e esigenze del mercato del lavoro». Una centralità, quella dell’istruzione, che il titolare del dicastero di viale Trastevere, Maria Chiara Carrozza, chiede a gran voce che sia anche sostenuta finanziariamente. Qualcosa si è fatto, soprattutto grazie all’utilizzo dei fondi europei, con il decreto legge sulla scuola. Ma per il personale c’è ancora da attendere. Intanto arriva il via libera al confronto sulla valorizzazione del personale. Che per il governo passa, si legge nel Def, attraverso l’avvio «di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato a una progressione di carriera svincolata dalla mera anzianità di servizio. Inoltre è necessario avviare una riflessione per il nuovo reclutamento dei dirigenti scolastici e dei docenti per assicurare una selezione di alto profilo e una maggiore qualità alle istituzioni scolastiche». Per i presidi il dl scuola ha già previsto che ci sia il corso-concorso affidato alla Scuola della pubblica amministrazione.