L’abilitazione all’estero non sarà riconosciuta automaticamente in Italia
Il MIUR con un comunicato ufficiale del 3 novembre scorso, che riportiamo qui di seguito, chiarisce la questione dell’abilitazione all’Estero e la normativa che la ricconoscerebbe nei Paesi dell’Unione Europea.
A dire il vero certa stampa nei giorni scorsi aveva in qualche maniera data per scontato che l’abilitazione conseguita in paesi come Romania e Bulgaria fosse immediatamente riconosciuta anche in Italia.
Non è così!
“Non esiste – scrive il MIUR – un “riconoscimento automatico” dei titoli ottenuti all’estero. La Direttiva 2013/55/CE, recepita in Italia dal decreto legislativo numero 15 del 2016, prevede infatti la valutazione della formazione attraverso l’analisi comparata dei percorsi formativi previsti nei due Stati membri coinvolti.
Vale a dire che l’abilitazione all’insegnamento conseguita nello stato “estero” ma appartenete all’Unione Europea, prevede che sia il tirocinio formativo che gli esami siano svolti nella lingua di quel Paese solo se trovano corrispondenza con con l’ordinamento italiano saranno riconosciuti e tuttavia il riconoscimento avviene – precisa il MIUR – soltanto dopo accurata e attenta analisi della documentazione prodotta, nonché dalla verifica dei presupposti giuridico-amministrativi.
Nel comunicato smentisce anche chi (forse per interesse?) aveva scritto che il MIUR si apprestava ad emanare 500 decreti per il riconoscimento dei titoli conseguiti in Romania.
E smentisce anche chi ha scritto di convenzioni stipulate fra MIUR e Università italiane e/o straniere, tanto meno con enti privati che pubblicizzano – ingannevolmente – tali informazioni.
Di seguito riportiamo per intero il comunicato del MIUR e chi volesse può approfondire l’argomento collegandosi sulle pagine del Ministero.
