Immissioni in ruolo per i vincitori del concorso, in arrivo la sanatoria.
Dopo il disastroso avvio dell’anno scolastico (non accadeva da dieci anni) causato dalle alzate d’ingegno del governo che ha voluto tutto in una volta: chiamata diretta, mobilità straordinaria e concorsone, adesso tenta di correre ai ripari soprattutto in previsione dell’inizio del prossimo anno scolastico.
Questo caos pare costerà caro sia alla ministra Gianni che allo stesso sottosegretario Faraone, voci non ancora ufficiali parlano di prossimo avvicendamento.
Gli errori commessi sono stati soprattutto di carattere organizzativo, ancora oggi – evidenzia la stessa ministra, intervenuta in audizione congiunta presso le commissioni cultura e istruzione di camera e senato – solo il 55% delle procedure concorsuali è andato a buon fine.
Manca all’appello ancora il 45%, poco meno della metà dei concorsi, questo dato smentisce la stessa legge 107/15 la quale stabilisce che i vincitori del concorso devono coprire le cattedre messe al bando entro l’inizio di questo anno scolastico (15 settembre n.d.r.). Cosa che non è avvenuta.
Per ovviare ciò è allo studio una sanatoria, un’escamotage all’italiana che accontenterebbe i precari: nomina giuridica retrodata al 15 settembre.
Questo consentirebbe agli uffici di tirare un sospiro di sollievo e di formalizzare i contratti ai vincitori di concorso anche in corso d’anno scolastico, al contempo gli immessi in ruolo potrebbero far valere la supplenza ai fini dell’adempimento dell’anno di prova.
Sta prendendo piede l’ipotesi di ricorrere, come già avvenuto in passato, all’escamotage della nomina giuridica retrodata al 15 settembre.
Il che consentirebbe agli uffici di procedere alla formalizzazione dei contratti con tempi più distesi, ai docenti vincitori di concorso di avere la certezza della nomina e di poter anche far valere la supplenza, che nel frattempo stanno svolgendo, ai fini dell’adempimento dell’anno di prova.