Per me si parla solo quando le decisioni sono state concretamente già prese e vagliate con cura, illustrandole nel dettaglio, altrimenti si tace.
“Parlo dunque sono” non funziona più, credo che vada sostituito con il Cogito ergo sum di cartesiana memoria.
Posso dubitare di tutto ma non di pensare. Credo che se il buon Renato potesse ritornare in vita ed essere intervistato sulla comunicazione politica di certi esponenti politici nostrani e di certi ministri, anche la sua granitica convinzione filosofica verrebbe meno. ( cfr. Le interviste impossibili di Umberto Eco).
Io personalmente giudico governi e ministri solo dai fatti e non da ipotesi in interviste o in video.
Per me come per il mio concittadino G.B. Vico la verità è nei fatti.
La successiva marcia indietro della Ministra dopo l’intervista della giornalista Maria Latella, cui ci hanno abituato i politici non si può giustificare soprattutto in una fase tanto delicata e in un settore delicatissimo come la Scuola.
Cartesianamente noi come cittadini vogliamo idee chiare e distinte e siamo disposti ad aspettare, ma come vedo regna al momento la confusione e la fregola di parlare e parlare e annunciare.
Sviluppero’ una proposta come S.B.C. in seguito ma io credo che ci vogliano tre “più”per gestire il ritorno a scuola a settembre o ottobre:
1) più euro da investire in personale e edilizia scolastica;
2) più organico docente e Ata per costituire classi piccole per l’insegnamento in presenza, la DAD la riserverei solo in caso di chiusura delle scuole in caso di ritorno della pandemia;
3) più spazio in mq con costruzioni in prefabbricato anche nei cortili delle scuole.
Per questo ci vuole che il Mef sganci più euro di cui al punto 1).
Tutto qui. Questo dice il buon senso.
Libero Tassella S.B.C.
