I conflitti di interesse possono essere più o meno grandi. Quello di Silvio Berlusconi per anni ha riempito le prime pagine dei giornali e né destra e né la sinistra lo hanno mai risolto. Oltre a quello di Berlusconi ci possono essere conflitti di interessi personali e quello dell’on. Frate, pentastellata della seconda ora, sembra che si possa annoverare fra questi.
La deputata grillina era già balzata agli onori della cronaca perchè sembra non avesse restituito i soldi secondo le scadenze previste, tanto che l’Adnkronos scriveva:”a balzare agli occhi è il caso della deputata Flora Frate, la quale, a quanto risulta dal portale (tirendoconto.it n.d.r), finora non avrebbe ancora caricato alcun bonifico da marzo 2018, ovvero dal suo ingresso in Parlamento.
“Le restituzioni le ho fatte – taglia corto Frate all’AdnKronos – e tra poco saranno caricate sul portale”. Interpellato in merito, il tesoriere del gruppo M5S alla Camera Sergio Battelli, che svolge anche la funzione di helpdesk di tirendiconto.it, conferma che ad oggi non sono stati caricati bonifici dalla deputata Frate sul portale: “A me i pagamenti non risultano. La scadenza era il 10 dicembre. Poi vediamo. Il sistema è automatico, nessuno carica i bonifici, deve farlo lei. Quindi, quando li carica compaiono”, dice Battelli all’AdnKronos. “Ad oggi – ribadisce – la rendicontazione non è completa”.
Il M5S della restituzione di parte degli stipendi dei propri deputati e senatori, ma anche dei consiglieri regionali ne ha fatto una bandiera, chi non è di questo avviso non può essere un “grillino”.
Ma la deputata Frate si era distinta ancora prima di essere eletta fra le fila del M5S, un tweet ripreso da Dagospia recitava: “Alle elezioni vinceranno i 5S. Ma il governo si formerà con una grande alleanza tra il Pd e la destra. A questo punto i 5S, che non intendono governare, saranno contenti e così il paese resterà sempre ai soliti noti. Intanto io non so cosa e chi votare”. Però è finita non solo in parlamento fra le fila dei Cinque Stelle, ma addirittura fa parte della commissione cultura e difende a spada tratta la questione dei precari di terza fascia (come lei), sembra che prima di essere eletta in Parlamento la deputata facesse supplenze saltuarie nelle scuole.
Ritornando al conflitto di interesse iniziale ci chiediamo e chiediamo a voi, se non lo sia anche questo e soprattutto se non mette in difficoltà i suoi colleghi che si stanno battendo per la meritocrazia come primo vero passo del cambiamento?
