La Legge di Bilancio 2025, approvata lo scorso 28 dicembre, conferma gran parte delle misure previdenziali già in vigore, introducendo però una novità che potrebbe interessare i lavoratori con contribuzione esclusivamente contributiva. Si tratta di un’opzione di pensionamento anticipato a 64 anni di età e 25 anni di contributi, riservata a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995. Vediamo nel dettaglio tutte le opzioni disponibili e le principali modifiche per il prossimo anno.
Pensione a 64 anni: una novità per i contributivi puri
La principale innovazione del pacchetto pensioni 2025 riguarda l’accesso alla pensione anticipata per chi ha almeno 64 anni di età e 25 anni di contributi, ma esclusivamente per i lavoratori con contribuzione interamente contributiva. Per accedere a questa opzione, è necessario che l’importo della pensione maturata sia almeno tre volte l’assegno sociale (circa 534,41 euro mensili). In caso contrario, è possibile colmare il requisito economico attraverso un fondo di previdenza integrativa.
Quota 103: confermata anche nel 2025
Resta in vigore l’opzione Quota 103, che consente di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, il calcolo dell’assegno resta interamente contributivo, comportando una riduzione significativa rispetto alla pensione di vecchiaia. Inoltre, l’importo massimo erogabile non potrà superare 2.272 euro lordi mensili fino al compimento dei 67 anni.
Opzione Donna: criteri selettivi confermati
Anche Opzione Donna è stata rinnovata per il 2025, ma con criteri selettivi già in vigore nel 2024. Potranno accedervi solo le lavoratrici che rientrano in specifiche categorie, come caregiver, donne con invalidità pari o superiore al 74% o dipendenti da aziende in crisi. L’età minima richiesta varia tra i 59 e i 61 anni, a seconda del numero di figli, mentre rimane necessario aver maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024.
Incentivi al posticipo pensione
Per chi decide di restare al lavoro nonostante abbia maturato i requisiti per Quota 103, viene confermato l’incentivo al posticipo pensione. Questa misura consente ai lavoratori di ricevere direttamente in busta paga la quota contributiva a loro carico, aumentando così lo stipendio netto.
Rivalutazione degli assegni: tornano gli scaglioni
Sul fronte della rivalutazione, la Legge di Bilancio 2025 reintroduce il sistema a scaglioni, più favorevole rispetto a quello per fasce utilizzato nel 2024. Gli aumenti saranno del 100% per gli importi fino a quattro volte il trattamento minimo (2.394,44 euro), del 90% per quelli tra quattro e cinque volte il minimo e del 75% per importi superiori.
In sintesi, il quadro previdenziale del 2025 si presenta stabile, con poche modifiche rispetto all’anno precedente ma con un’importante novità per i lavoratori contributivi puri. Una manovra che punta a garantire maggiore flessibilità in uscita senza stravolgere l’attuale sistema pensionistico italiano.
Leggi anche:
Bocciato a scuola, i genitori fanno causa alla scuola e il giudice li condanna a pagare 2000 euro
Segui i canali social di InformazioneScuola
Iscriviti al gruppo Telegram: Contatta @informazionescuola
Iscriviti al gruppo whatsapp
Iscriviti alla nostra pagina Facebook