Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) procede a rilento: ad oggi, solo il 30% dei fondi stanziati è stato effettivamente speso. Un dato che preoccupa il mondo dell’istruzione, con i sindacati che sollevano la necessità di modificare il piano per garantire un impatto concreto su scuola e università.
Le criticità del PNRR e le richieste
Secondo i dati più recenti, l’attuazione del PNRR sta incontrando numerosi ostacoli, rallentando l’impiego dei finanziamenti previsti. In particolare, il settore dell’istruzione risulta penalizzato, con riforme ancora incomplete e investimenti che faticano a tradursi in miglioramenti tangibili.
Le sigle sindacali hanno evidenziato alcune criticità specifiche e avanzato richieste di modifica del piano, concentrandosi su alcuni punti chiave:
- Reclutamento – La necessità di stabilizzare il personale precario attraverso procedure semplificate e percorsi abilitanti efficaci.
- Mobilità – Maggiore flessibilità nei trasferimenti per il personale docente e ATA, al fine di rispondere meglio alle esigenze territoriali.
- Carriera – Introduzione di meccanismi di valorizzazione della professionalità dei docenti, con avanzamenti di carriera basati sul merito e sull’esperienza.
- Dimensionamento scolastico – Revisione dei criteri per la creazione di istituti comprensivi e accorpamenti, evitando la riduzione delle autonomie scolastiche.
- Dispersione scolastica – Maggiori investimenti in programmi di contrasto all’abbandono scolastico, potenziando il tutoraggio e il supporto personalizzato agli studenti.
Percorso di laurea per gli insegnanti – Ridefinizione dei percorsi formativi universitari per i futuri docenti, rendendoli più aderenti alle reali necessità delle scuole.
PNRR e istruzione: quali prospettive?
L’attuale stato di avanzamento del PNRR impone una riflessione sulla sua effettiva efficacia. Se da un lato gli investimenti previsti rappresentano un’opportunità senza precedenti per il rilancio del sistema educativo, dall’altro i ritardi e le criticità rischiano di comprometterne gli obiettivi.
L’intervento dei sindacati puntano a correggere le problematiche ancora irrisolte, garantendo un piano più aderente alle necessità di scuole e università. Il futuro del PNRR e dell’istruzione italiana dipenderà dalla capacità delle istituzioni di rispondere a queste istanze in tempi brevi, evitando che le risorse disponibili vadano sprecate.
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