Scuola Bene Comune prende atto delle espressioni del nuovo segretario del PD Enrico Letta nei confronti degli insegnanti italiani, per il loro lavoro soprattutto in questi due anni scolastici caratterizzati dalla Pandemia da Covid 19.
Però Scuola Bene Comune non può non ricordare a Enrico Letta e al PD, allora sotto la guida di Matteo Renzi, che il PD ha fortemente voluto e ha approvato nella diciassettesima legislatura la legge 107/2015, una legge subita dal mondo della scuola e che ha determinato, con i poteri che ha dato ai DS, il venir meno della condivisione nelle scelte educative e soprattutto un deficit di democrazia all’interno delle scuole italiane con l’aumento di fenomeni di autoritarismo gerarchico, di mobilità che oggi costituiscono un nuovo problema della scuola italiana.
Scuola Bene Comune non può non ricordare al segretario Enrico Letta e al suo partito che non è stata mai presa in considerazione, con l’uscita di Renzi dal partito, una revisione della legge 107/2015 allorché il PD è stato all’opposizione con il governo Conte 1 sia quando il PD è stato al governo con il Conte 2.
Scuola Bene Comune non può non ricordare che il PD è stato completamente assente unitamente ai suoi Ministri per un’apertura in sicurezza delle scuole a Settembre , il suo impegno è stato del tutto marginale, lasciando campo libero alla ex Ministra Lucia Azzolina e al suo staff nella gestione della scuola durante la pandemia, la stessa sottosegretaria Ascani ha svolto solo una funzione solo di rappresentanza delle politiche del tutto fallimentari dell’Azzolina. Mai una critica, mai una presa di posizione chiara, sempre posizioni ambigue come è nella tradizione del PD fino a questo momento.
Scuola Bene Comune non può ricordare al Segretario Letta che il Recovery plan è deficitario per quanto riguarda l’edilizia scolastica, la revisione degli organici della Scuola , la riduzione degli alunni nelle classi, in pratica le classi pollaio resteranno tali.
Scuola Bene Comune non può non ricordare al Segretario Letta che per la scuola si profila il solito contratto che confermerà ancora la stagnazione retributiva di docenti e ATA, ricordiamo il blocco del 2013 dovuto al suo Governo, allorché Enrico Letta era Presidente del Consiglio prima di essere defenestrato da Renzi e dal suo stesso partito, formato dagli stessi esponenti che oggi lo hanno richiamato alla segreteria del partito perché dilaniato dalle correnti interne.
Infine Scuola Bene Comune non può non ricordare al segretario Enrico Letta l’atteggiamento pilatesco, lui già al Nazareno, del suo partito e dei Ministri PD, ieri in Consiglio dei Ministri, allorquando nel Decreto Legge, approvato nella serata di ieri, tra i tanti condoni, non è stato previsto l’abrogazione del vincolo quinquennale nella mobilità per migliaia di docenti, che il prossimo anno scolastico saranno costretti a lavorare a migliaia di Km. dalle loro famiglie in un momento tanto delicato per la vita del Paese.
Quindi SBC lo ringrazia Enrico Letta per le sue parole, ma le parole senza fatti restano tal, senza costrutto, anzi acquistano il significato della beffa.
Quali sono gli impegni di Letta e del PD per la scuola in questo scorcio di legislatura. Non servono uscite demagogiche, come quella del voto ai sedicenni, ci vogliono fatti concreti.
Il PD se ha la volontà politica di farlo declini questo, dal reclutamento agli organici, dalla sicurezza nelle scuole al trasporto scolastico, dagli spazi dove fare scuola in modo moderno alla mobilità , da un nuovo rapporto con i sindacati a un contratto di risarcimenti.
SBC è abituata a giudicare, un Governo, un partito, un segretario di un partito dai fatti non dalle parole che come dice un adagio se le porta il vento come le foglie secche in autunno.
Libero Tassella SBC
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