Con un blitz dell’ultima ora, fuori da ogni confronto e senza la benché minima informazione preventiva, un atto positivo come l’atteso sblocco dei “TFA speciali” viene stravolto da interventi che ne sviliscono il senso, mortificanti per i diretti interessati.
La nostra organizzazione ha sempre tenuto, sulle questioni del reclutamento e del precariato, un atteggiamento serio e responsabile, consapevole che su una realtà così complessa e delicata non sono tollerabili sparate demagogiche.
Proprio per questo riteniamo l’avvio dei “TFA speciali” una risposta dovuta ad attese legittime; una risposta che oggi viene data grazie all’impegno con cui ce ne siamo sempre fatti carico, ma che risulta gravemente compromessa da scelte tanto inaspettate quanto mortificanti e penalizzanti per i destinatari.
Giudichiamo una sorta di accanimento l’imposizione di un test di accesso, pur se non selettivo, ai “TFA speciali”; una prova davvero di poco senso per aspiranti che hanno già maturato sul campo un’esperienza di lavoro a cui si nega, per insensati arroccamenti ideologici, il dovuto riconoscimento. Consideriamo, inoltre, un vero e proprio colpo di mano, senza alcun confronto e senza alcuna informazione, l’intervento punitivo sulla tabella dei punteggi delle graduatorie di seconda fascia.
Non ci trova d’accordo, infine, l’avvio di una sperimentazione che rimette in discussione la struttura dei percorsi di studio, mentre ancora si sta completando l’attuazione di una recentissima riforma degli ordinamenti. Ci pare intempestivo e improvvisato l’accorciamento di un anno dei cicli scolastici di cui non si avverte la necessità, proposto oltretutto in maniera frettolosa e fuori dai consueti percorsi di valutazione, verifica, approfondimento e proposta da sempre svolti, su queste procedure, dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.
Non sappiamo se considerare quanto accaduto oggi un vezzo protagonistico, o il grazioso dono di commiato a qualche gruppo di pressione. In entrambi i casi non ci pare una bella cosa e non la condividiamo affatto.
Roma, 22 marzo 2013
Francesco Scrima, segretario generale CISL Scuola