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Educazione finanziaria per i giovani, ormai è fondamentale

Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria. Per questa occasione, GoStudent, una piattaforma di e-learning, e la banca digitale N26 hanno condotto uno studio su una serie di famiglie. L’obiettivo dello studio è quello di conoscere più a fondo e dar voce ai genitori per quanto riguarda l’educazione finanziaria data ai propri figli. Da questo studio è emerso che l’82% dei genitori ritiene necessaria una maggiore educazione finanziaria a scuola.
È stata anche analizzata la “paghetta” che viene data ai propri figli. Questa pratica è ancora molto diffusa, infatti circa il 70% dei genitori ha dichiarato di mettere dei soldi a disposizione ai propri figli, con il fine di concedergli la possibilità di effettuare spese in maniera autonoma e responsabile.
Vi riportiamo qui di seguito le domande poste ai genitori che hanno preso parte a questo studio e i dati ottenuti in base alle risposte.

Ogni quanto la paghetta viene corrisposta?

– Il 40% dei genitori dispone la paghetta settimanalmente;
– Il 22% la dispone mensilmente;
– Un altro 22% la dispone con una frequenza non stabilita;
– Un 1% la dispone giornalmente;
– Il 15% la dispone su esigenza dei figli, quando questa viene richiesta.

A quanto corrisponde la paghetta settimanale?

Bisogna specificare che la paga percepita dai ragazzi varia in base all’età, infatti, con il salire dell’età aumenta anche la somma di denaro da loro ricevuta. Il 40% dei ragazzi percepisce 10/20 euro e questa paga è la più diffusa tra i giovani con età compresa tra 14 e 16 anni. Soltanto il 10% riceve più di 50 euro settimanali e si tratta per lo più di ragazzi oltre i 17 anni.

La paghetta è commisurata in base al rendimento scolastico?

Per il 45% dei genitori questa non viene commisurata in base al rendimento scolastico dei propri figli. Il 28% dei genitori invece è solito assegnare una paga maggiore se il rendimento scolastico dei figli è elevato, per far sì di incentivarli. Un 11% dispone la paghetta esclusivamente in commisurazione al rendimento scolastico, quindi più i voti saranno alti, più la paga sarà alta e se il rendimento è scarso, la paga sarà nulla.

I genitori sono a conoscenza dell’uso fatto dai ragazzi della paga ricevuta?

Il 99,5% dei genitori afferma di essere a conoscenza dell’uso che i figli fanno dei propri soldi ed è stato affermato che:
– Piú del 50% la utilizza per le uscite con gli amici;
– Il 16% la investe nell’acquisto di libri, videogiochi, film e musica;
– Oltre il 25% risparmia regolarmente almeno una parte della paghetta senza alcun obbligo da parte dei genitori.

I genitori sono sicuri e soddisfatti del come assegnano la paga ai propri figli?

Il 64% dei genitori ha dichiarato di essere soddisfatto di come gestisce la cosa e di sentirsi a proprio agio nel sensibilizzare i ragazzi ad un corretto utilizzo del denaro. Il 37%, invece, non si ritiene all’altezza di questo compito e vorrebbe poter contare su un supporto esterno per quanto riguarda l’educazione finanziaria dei propri figli. Nonostante questi dati, l’82% dei genitori desidererebbe che l’educazione finanziaria fosse affrontata a scuola come una vera e propria materia di studio, per preparare al meglio i ragazzi a possibili imprevisti finanziari ed aiutarli nel prendere decisioni in futuro, attraverso una solida cultura finanziaria.

Mariano Demartino, Country Manager di GoStudent Italia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito all’argomento: “La cultura finanziaria è una competenza fondamentale per la vita. Dare una paghetta ai propri figli è un modo per lasciarli liberi di scegliere, ma anche per metterli alla prova, ponendo le basi di quell’educazione finanziaria di cui il nostro Paese è ancora carente. Infatti, avere a disposizione del denaro permette a bambini e ragazzi di soddisfare dei piccoli desideri, ma allo stesso tempo di imparare ad apprezzare il valore delle cose e a gestire i propri soldi. Questa indagine è solo la prima di tutta una serie di attività nate dalla sinergia tra GoStudent e N26. Grazie a questa partnership, vogliamo avvicinarci sempre di più alle famiglie e incoraggiare i genitori italiani, così come gli insegnanti, ad inserire l’educazione finanziaria nel proprio dialogo educativo”.
Anche Andrea Isola, General Manager Italy and South-Eastern Europe di N26 Bank, si è esposto sull’argomento: “Come banca digitale, N26 ha nel proprio dna l’obiettivo di avvicinare le persone al mondo della finanza con semplicità e sicurezza. Due parole chiave che devono, a mio parere, guidare anche i percorsi di alfabetizzazione finanziaria per i più giovani, affinché possano imparare a gestire le proprie finanze con competenza, ma soprattutto con serenità. I dati emersi dalla ricerca con GoStudent tracciano una fotografia chiara: se da un lato i ragazzi si approcciano autonomamente al risparmio, iniziando ad accantonare parte della paghetta, dall’altro arriva una richiesta chiara da parte delle famiglie. C’è bisogno di formazione su questi temi, di interlocutori terzi che supportino le famiglie nei percorsi di educazione finanziaria che possono partire in casa, ma devono continuare altrove. La partnership tra N26 e GoStudent è un primo passo in questa direzione e l’impegno come banca è quello di continuare a mettere a disposizione il nostro know-how per la creazione di una cultura finanziaria sempre più solida e inclusiva”.

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