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Il governo lavora alla riforma delle pensioni, si lavorerà di più, peggiorata la Fornero?

Durigon (Lega) e la riforma delle pensioni: «Bisognerà lavorare più a lungo»

La riforma delle pensioni al quale sta lavorando il governo sembra peggiorare quella realizzata dalla Fornero, peraltro particolarmente criticata dalla Lega negli anni passati.

Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon traccia in un’intervista le linee guida della riforma pensioni che il governo Meloni sta preparando: flessibilità, sostenibilità e incentivi a restare al lavoro nei settori in carenza.

Riforma delle pensioni e quota 41

Durigon conferma l’obiettivo di introdurre Quota 41, che consentirebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età, ma sottolinea come la riforma punterà a riequilibrare il sistema pensionistico per i prossimi 10 anni.

La spesa per le pensioni secondo quando evidenzia la Ragioneria dello Stato nel 2024 peserà per il 17% sul Pil. Inoltre ammontano a 310,7 miliardi di euro le uscite che l’Istituto dovrà sostenere con una crescita del 5,19% rispetto al 2023.

Particolare attenzione sarà data ai settori, come sanità e scuola, dove c’è carenza di organico: l’idea è incentivare i lavoratori a rimanere con premi e bonus. Nuove opportunità di flessibilità in uscita sono attese anche per altre categorie.

Sul fronte della sostenibilità, Durigon dice che la riforma sarà portata avanti ascoltando le parti sociali, con l’obiettivo di tutelare sia i conti pubblici sia i lavoratori. Possibili modifiche potrebbero riguardare indicizzazione e pensione anticipata per chi ha contributi interamente versati.

La sfida è assicurare un sistema pensionistico equilibrato e adattabile ai prossimi anni, superando la legge Fornero ma senza sprechi di risorse.

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