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Lettera aperta al ministro Bonisoli sulla Riforma del Bonus Cultura

Lettera aperta al Ministro Bonisoli Riforma Bonus Cultura Gentile Ministro, bene l’adeguamento dei 100 milioni, ma d’ora in poi il Bonus deve diventare Cultura “Vera” e non più “Spicciola” e avvezza a “traffici” d’ogni genere, facendo esultare il mondo della cultura e della scuola (finora trincerato nella più assoluta e comprensibile indifferenza) ma anche da chi oggi polemizza aspramente e a cui schiarire le idee sul significato di cultura (ovviamente non demorderanno mai chi lo introitava e chi lo utilizzava come un buono del supermercato). La invitiamo pertanto ad esaminare questo proposta di riforma davvero straordinaria che auspichiamo vivamente intenda approvare.

Il modo in cui è stato strutturato il “Bonus Cultura”, oltre a costituire una spesa eccessivamente elevata, si è rivelato del tutto inefficace per un reale interessamento dei diciottenni verso una Cultura degna di tale nome visto che la qualità dei risultati (a prescindere dai riprovevoli usi impropri) è stata letteralmente catastrofica in quanto adoperato praticamente in toto per un abituale consumo all’insegna di svago ed evasione in cui trionfa inesorabilmente l’effimero più assoluto con l’aggravante che a pagare è addirittura lo Stato (l’offensivo 0,5% speso per i musei la dice lunga). Si avvalora così un profondo degrado culturale delle nuove generazioni che lascia davvero sconcertati.

D’altronde cos’altro c’era da aspettarsi dall’offrire un assegno in bianco (con apparenti limitazioni facilmente raggirabili) utilizzabile a discrezione di giovani per lo più ancor troppo immaturi per esplorare spontaneamente ambiti culturali di ben altro spessore (prerogativa che caratterizzava l’introduzione del “Bonus”). Motivo per cui innumerevoli sono stati i comportamenti deprecabili, da quelli perfino illegali con denunce penali e sanzioni amministrative (quando segnalati) alle disdicevoli irregolarità di traffici e ricicli (impossibili da individuare) in cui i libri classici e di testo l’hanno fatta da padrone con sfrenate compravendite su chat anonime e quant’altro (ecco perché l’editoria ha sbaragliato con un clamoroso 80%) c’è quindi poco da esultare, anzi …

Tuttavia la tipologia del provvedimento è decisamente lodevole e meritoria e va quindi fermamente riconfermato nell’ottica però di ribaltarne totalmente gli effetti con una radicale riforma affinché possa diventare un autentico fiore all’occhiello e motivo d’orgoglio. Rivolgendosi quindi a chi intende seriamente partecipare a questa prestigiosa operazione culturale completamente rinnovata, facilitandone il più possibile l’utilizzo e mettendo in campo appositi strumenti di controllo e vigilanza.

Si presenta pertanto la seguente proposta che già di per sé (educando alla legalità) impedisce qualsiasi uso sconveniente: – cambio nome da “BONUS CULTURA” a “PREMIUM CULTURA” con il doppio intento di avvicinare i giovani alla “Grande Cultura” e a formarli quale “pubblico di domani” – adeguamento stanziamento da 240 a 150 milioni di € prospettando finalità altisonanti che susciterebbero di certo ineluttabili apprezzamenti da ogni dove (rimangono i 500 euro ma differenziati) – apertura anche a 19 e 20enni (la 18app diverrà App Giovani) e potranno usufruirne i primi 300 mila che si registreranno – obbligo di impiego esclusivo per attività di altissima qualità artistico culturale (di cui sia verificabile l’avvenuta fruizione) in base ad un definito programma che impegnerà altresì musei, siti culturali e teatri ad adottare la formula ingressi 2×1 e che consiste in almeno trenta fra visite e rappresentazioni indicativamente così ripartite: 10 per musei e beni culturali – 8 per teatro classico e di prosa – 7 per musica classica – 5 per opera lirica e danza classica – per chi porterà a termine l’intero ciclo, “Premium” del residuo/card liberamente spendibile con Postepay digitale (massimo 200 €) – qualora dovesse esserci un surplus di richieste, a chi dopo trenta giorni non avrà assistito ad almeno uno degli spettacoli previsti verrà annullata la card ed assegnata agli ulteriori richiedenti.

In primis quindi Caravaggio, Mozart, Rossini, Pirandello, Tchaikovsky e così via nella piena legalità, niente più violazioni d’ogni genere a carico dei cittadini e se proprio non si può fare a meno di Sfera Ebbasta, Avengers e Dragon Ball ci sono sempre i 200 € di “Premium”. Il “Premium Cultura” a questo punto acquista uno straordinario significato considerato che per la prima volta viene istituito per i giovani un eccezionale percorso educativo (in cui possono anche dar sfogo alle loro esigenze) alla conoscenza dell’eccellenza artistico culturale del nostro paese che li porterà nel tempo a una maturazione impensabile da raggiungere altrimenti e ad affrontare la vita con maggior responsabilità e consapevolezza nonché a far fronte ad un’autentica emergenza (creando il pubblico di domani) che già da tempo sta facendo discutere con apprensione: Scompare il pubblico di domani della musica classica Occorre sempre più fare i conti col botteghino

Al progressivo invecchiamento del pubblico di oggi corrisponde un irrilevante presenza di giovani che ormai privi di ogni sorta di orientamento formativo in merito, sono totalmente in balia di un decadimento musicale come mai riscontrato in precedenza. L’aspetto più grave della crisi è che fra una ventina d’anni mancherà il ricambio generazionale di abbonati e frequentatori abituali che garantiscono gli incassi necessari a una fondamentale sopravvivenza seppur fra mille difficoltà. Per cui se non si adottano urgentemente decisi accorgimenti si andrà inevitabilmente incontro a drammatiche conseguenze quali il default e la chiusura di questi teatri nonché la graduale dispersione del grande patrimonio artistico culturale del nostro paese ritrovandoci paradossalmente con moltitudini di giovani musicisti sfornati in continuazione dai conservatori … ma senza pubblico. (Il fenomeno coinvolge ovviamente in egual misura lirica, danza classica e prosa)

Giampiero Darini – Ass. Cult. Fellini – email [email protected]

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