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Posti primaria e infanzia – Scioperi della fame per posti di lavoro che spettano ad altri: decreto “comodità” o “generosità”?

La sanatoria per la scuola dell’Infanzia e Primaria 2018, nota ufficialmente col nome di “concorso straordinario” per la non selettività, ha regalato la stabilizzazione a circa di 48.000 persone, che avevano svolto solo due anni, di buono o pessimo servizio, a scuola.

Poco per volta, queste persone stanno ottenendo il tanto agognato ruolo, pur essendo state promosse con voti bassissimi, addirittura con 0 su 30.

In questi giorni, però, alcune di loro hanno annunciato una nuova serie di scioperi della fame, reali o presunti.
Per chiedere cosa?
Vorrebbero, forse, la stabilizzazione anche per quei 76.000 colleghi precari con famiglia che, in piena pandemia, invece, dovranno sottoporsi a una selezione vera e propria, per meno di 13.000 posti totali, magari dall’altra parte del Paese?
Pretendono, per caso, che finalmente parta questo annunciatissimo concorso, nel quale se si prenderà, ad esempio 9, quando il voto massimo stabilito è 10, si è bocciati?
No, l’obiettivo è convincere la Ministra ad approvare un decreto, che, dopo quello “Dignità”, potrebbe chiamarsi “Comodità”: l’immissione in ruolo nella scuola preferita, possibilmente sotto casa, non rispettando una graduatoria ufficiale, che mette tutti i docenti in fila, in base ai titoli di accesso, culturali e di servizio.
Quando si leggono slogan come “vogliamo le nostre maestre”, ma “vogliamo”, chi?
A scuola si entra per competenze, non per autoreferenze.
Invece, con precari sempre più precari, si leggono o vedono solo richieste di coloro che, senza aspettare Natale, il tempo dei regali, già a settembre pretendono altri balocchi.
Decreto “Generosità”?

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