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Ritorno a scuola in sicurezza non ci resta che pregare i Santi

Come sapete gli italiani oltre ad essere un popolo di chiacchieroni inconcludenti, è anche un popolo di poeti, navigatori e soprattutto di Santi.

Ogni città, ogni paese anche il più piccolo ha un suo santo protettore.

Ora permettetemi di non scherzare con loro, non va bene, dice un vecchio e famoso detto popolare.

Ma leggendo le ultime battute della farsa ministeriale sul rientro a scuola in modo sicuro, e cioè il ritorno con la mascherina e con un distanziamento inferiore ad un metro, in un’Italia in cui aumentano i contagi e saranno destinati ad aumentare nelle prossime settimane per i rientri dall’estero e non solo, dobbiamo ormai raccomandarci ai Santi.

Ogni DS, docente, studente scelga il Santo patrono del paese dove si trova la scuola.

I DS, che con i loro collaboratori hanno passato l’estate con il metro in mano, ottimizzando gli spazi,
possono ordinare immaginette sacre, a Napoli di San Gennaro, a Palermo di Santa Rosalia, a Bari di San Nicola, a Roma di San Pietro e Paolo, a Firenze di San Giovanni, a Catania di Sat’Agata, a Siracusa, la città della Ministra, che ci ha parlato di distanze tra rime buccali, di imbuti e di infrazioni di ladri a Troia in provincia di Foggia, di Santa Lucia.

Ai docenti dico portatevi con voi il vostro Santo protettore e la mattina insieme all’appello fate una preghiera, affinché ne usciate sani e salvi.

Con i dilettanti allo sbaraglio, non ci resta che raccomandarci ai Santi, l’invito è rivolto anche alla Ministra, vada all’Ortigia a pregare Santa Lucia rappresentata nel celebre quadro di Caravaggio mentre viene seppellita dopo essere stata martirizzata.

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