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Andare in pensione nel 2023: tutti i requisiti, le modifiche e le novità

Ecco la riforma delle pensioni figlia delle legge di BIlancio

Con l’approvazione della legge di bilancio 2023 emergono alcune novità, per i lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria, per andare in pensione nel 2023.
Una di queste è la Quota 103 che consente, ai nati entro il 31 dicembre 1961 che maturano 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023, l’uscita; ma va segnalato anche il rinnovo dell’ape sociale che viene confermato per un altro anno come citato nel testo della suddetta legge.
Quota 103
Con la Quota 103 non cambia la finestra mobile di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per il settore pubblico. Per i lavoratori del settore scolastico che raggiungono i requisiti entro il 31.12.2023 si riaprono, fino al 28 febbraio 2023, i termini per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio con decorrenza della pensione dal 1° settembre 2023.
Contrariamente alla Quota 100 e Quota 102, la Quota 103 è accompagnata da un tetto alla misura del trattamento pensionistico erogabile: cinque volte il trattamento minimo (circa 2.818€ lordi mensili) fino al raggiungimento dell’età pensionabile, ossia 67 anni.

Quota 100

Con la Quota 100 chi ha raggiunto i requisiti di 62 anni e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 può, comunque, presentare domanda di pensionamento anche nel 2023.

Quota 102

Con la Quota 102 chi ha raggiunto i requisiti di 64 anni e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022 può, comunque, presentare domanda di pensionamento anche nel 2023.
Mentre Opzione Donna nel 2023 resterà disponibile solo alle lavoratrici che si trovano in determinate situazioni: lavoratrici con 60 anni, requisito valido sia per le dipendenti che le autonome e 35 anni di contributi raggiunti entro il 31 dicembre 2022. Tuttavia, devono rientrare in tre specifici profili di tutela e cioè:
1) caregivers,
2) in possesso di una invalidità civile almeno al 74%,
3) lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa. Per quest’ultimo profilo saranno necessari chiarimenti amministrativi aggiuntivi.

È previsto uno sconto di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio entro un massimo di due anni. Invece, per le lavoratrici del profilo 3, il requisito anagrafico è fissato a 58 anni indipendentemente dal numero dei figli.

Ape sociale

La legge di bilancio rinnova anche nel 2023 l’ape sociale per le categorie più deboli, ovvero:
– disoccupati con esaurimento integrale dell’indennità di disoccupazione,
– invalidi civili almeno al 74%,
– Caregivers,
– addetti ad attività particolarmente «difficoltose e rischiose».

Rimangono invariati i profili di tutela e le condizioni rispetto allo scorso anno.

L’ape sociale si consegue sempre con un minimo di 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi, 36 anni nelle attività difficoltose e rischiose che viene ridotto a 32 anni per i soli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.

Pensione anticipata e pensionamento di vecchiaia

Per la pensione anticipata occorrono sempre 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi le donne a prescindere dall’età anagrafica.
Per il pensionamento di vecchiaia occorrono invece 67 anni unitamente ad almeno 20 anni di contribuzione.
Ai lavoratori dipendenti addetti a mansioni particolarmente difficoltose e rischiose con almeno 30 anni di contribuzione, non titolari dell’ape sociale al momento del pensionamento possono conseguire la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi.

Altre deroghe

I requisiti per gli addetti alle mansioni usuranti e notturni sono 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi ed il contestuale perfezionamento del quorum 97,6.
Per i precoci è confermato il requisito contributivo ridotto a 41 anni indipendentemente dall’età anagrafica se risulta svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età e ci si trovi in uno dei seguenti profili di tutela:
– disoccupati con esaurimento integrale dell’indennità di disoccupazione,
– invalidi almeno al 74%,
– caregivers,
– addetti ad attività particolarmente “difficoltose e rischiose” inclusi nel decreto del ministero del lavoro del 5 febbraio 2018,
– addetti a mansioni usuranti e notturni di cui al dlgs n. 67/2011.

Armonizzati

Per gli appartenenti al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, per gli iscritti al fondo volo, per gli iscritti al fondo di previdenza per gli sportivi professionisti e al fondo clero, anche nel 2023 restano in vigore requisiti anagrafici e contributivi diversi rispetto alla generalità degli assicurati.

Mentre per gli autoferrotranvieri, per alcuni profili professionali iscritti al Fpls, per alcune categorie di lavoratori marittimi i requisiti anagrafici sono ridotti per il pensionamento di vecchiaia.

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