L’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (ANDIS) ha recentemente rilasciato una dichiarazione riguardo all’attuale mancata attuazione da parte dello Stato delle previsioni del riformato Titolo V. Secondo ANDIS, lo Stato, attraverso l’istruzione e la scuola, deve garantire pari opportunità di successo formativo per tutti gli studenti.
Inoltre, ANDIS sostiene che il processo di decentramento delle competenze in materia di istruzione alle Regioni debba essere accompagnato da una legge quadro che garantisca l’unitarietà del sistema nazionale di istruzione e da una definizione dei Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) frutto di un confronto che coinvolga le forze politiche, sociali e culturali del Paese, nonché la rappresentanza della scuola reale.
Secondo ANDIS, è anche necessaria una chiara distinzione di ruoli tra Regioni ed Enti Locali, e il ruolo dei dirigenti scolastici come garanti dell’autonomia delle singole istituzioni scolastiche impedisce il trasferimento della dipendenza funzionale e gerarchica dallo Stato alle Regioni.
L’associazione si impegna a tenere un confronto interno sul Ddl Calderoli, al fine di offrire al decisore politico e al dibattito nazionale le valutazioni e le proposte del mondo della scuola e, in particolare, dei dirigenti scolastici italiani.
ANDIS è la più importante associazione professionale non sindacale dei dirigenti scolastici italiani. Fondata nel 1988, rappresenta un consistente numero di dirigenti di scuole di ogni ordine e grado e persegue obiettivi di promozione, sviluppo e progresso della scuola.
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