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Batosta – Il conguaglio di febbraio 2023 può arrivare fino a 500 euro, ecco perchĂ©

Il conguaglio di febbraio 2023 rischia di essere particolarmente pesante

Si attende con ansia la pubblicazione su NoiPA dell’anteprima dell’importo dello stipendio di febbraio 2023. Come è noto si tratta del mese del conguaglio che può essere a credito, ma soprattutto a debito. E se è a debito può arrivare ad una trattenuta di ben 500 euro così come ha spiegato in maniera dettagliata il dott. Mazzotti.

Conguaglio con il cedolino febbraio 2023, ecco i numeri

Le vari voci che potrebbero interessare il conguaglio a debito:

“- 200 euro : recupero Bonus 100 euro mensili per trattamento integrativo erogato fino a febbraio 2022. Da marzo le aliquote sono diminuite ma… ma purtroppo la rimodulazione delle aliquote non compensa la perdita dei 100 euro per cui i redditi da 15 mila a 28 mila saranno i piĂą penalizzati:
– conguaglio fiscale: è plausibile un debito? Si, non dovuto però all’erogazione degli arretrati dei contratti che incidono in misura minima, ma un conguaglio a debito è comunque plausibile anche se non quantificabile a livello statistico.
– conguaglio contributivo: si tratta del pagamento delle ritenute previdenziali sulla maggiorazione dello stipendio base del 18%. Questo conguaglio porta circa a 250 euro di debito soprattutto per gli insegnanti di ruolo (mai per i precari che, pagando mensilmente non se ne accorgono nel corso dell’anno). Questo importo viene abbattuto per chi ha percepito accessori dalla scuola in quanto vengono scalati i contributi previdenziali e pure chi ha fatto ore eccedenti l’orario di cattedra. Attenzione! Le ore eccedenti alternative alla religione cattolica, però, sono in “quota A” e quindi assoggettate a contributo pensionistico. ATTENZIONE! i contributi pagati per la pensione NON SONO SOLDI BUTTATI VIA, nel senso che renderanno circa alla fine della carriera un 5% annuo maggiorato dell’incremento del montante pensionistico in base al PIL”.

Un utente chiede: “Hanno dato il bonus Renzi ma sicuri sicuri che avevano sistemato le detrazioni nelle quali alla fine il bonus Renzi è confluito”?

“NO – risponde Mazzotti – i tecnici del Governo si sono accorti che la manovra era in perdita e pertanto è stato introdotto il bonus previdenziale. Sarebbe stato meglio che il bonus previdenziale fosse stato attribuito a febbraio 2023… ma li hanno dati prima”.

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