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COVID – Docenti ed ATA vanno tutelati nei luoghi di lavoro, ecco come

Scuola Bene Comune pensa che i docenti debbano essere tutelati nei luoghi di lavoro, dopo aver letto per circa un anno centinaia di lamentele da parte di docenti ed ATA.

Come? Ce lo chiedono in tanti

La tutela sindacale sarebbe la più logica, pagate un sindacato, fatevi tutelare sul luogo di lavoro, dal segretario provinciale o da un suo delegato il cosiddetto TAS, terminale dell’associazione sindacale.

E poi c’è il sistema delle RSU e il tavolo sindacale con gli istituti dell’ informativa, del confronto e della contrattazione sulle materie previste dall’art 6 del CCNL.

Nella scuola poi avete il vostro rappresentante per la sicurezza, RLS, quindi dovreste essere tutelati abbastanza, e nutrire fiducia nei sindacati, visto che oltre il 60% di voi è iscritto ad un sindacato confederale, autonomo e una parte molto molto residuale ad un sindacato di base.

Poi alle elezioni delle RSU , la prossima ad Aprile 2021, Covid permettendo, partecipa di solito il 98% dei votanti tra docenti ed ATA.

Quindi si direbbe che tra i lavoratori della scuola ci sia una grande fiducia nei sindacati di categoria, ma sapete bene che non è così, l’iscrizione a un sindacato è spesso il pedaggio per un servizio ricevuto e la candidatura in una lista o votare per qualcuno equivale a fare una cortesia ad un collega che ve lo chiede .

Ma in molti c’è la consapevolezza che nel momento del bisogno sarà il singolo, lasciato solo da TAS , RSU e Sindacato a dover poi fronteggiare il D.S .e al tavolo negoziale di istituto , la stessa RSU sarà consapevole di essere da sola, spesso senza nulla sapere delle norme che regolano le relazioni sindacali.

Un meccanismo perverso quello delle RSU che di certo non fa bene alla scuola, che non tutela il suo personale e che lascia ampi spazi di potere discrezionale dei DS, che potranno elargire fis e bonus a chi vogliono e introdurre nel contratto di istituto norme capestro per il personale, contando nell’ arrenevolezza di molte RSU, spesso in conflitto di interesse, quindi ricattabili e nel disinteresse dei territoriali dei sindacati che non si presentano alle contrattazioni. Quindi?

Come sapete è nostra abitudine fare proposte come Scuola Bene Comune per l’autodifesa di base del personale qualora non si senta a sufficienza tutelato all’interno della scuola o istituto dai Sindacati di categoria e in particolare da quelli che hanno presentato liste per le elezioni RSU.

In questo periodo poi si aggiunge il problema della tutela della vostra salute a scuola per l’emergenza Covid.

Il nostro primo suggerimento preliminare è quello di agire collettivamente, costituendovi in comitati di base SBC di scuola, non lasciando mai isolati i docenti più attivi e informati, quelli definiti con una pessima espressione ” docenti contrastivi”.

Il nostro secondo suggerimento è creare dei gruppi di studio sui punti all’ordine del giorno del Collegio dei Docenti, difendendone tutte le prerogative definite dal Testo Unico.

Il nostro terzo e più significativo suggerimento è quello di consorziarsi Docenti e Ata anche con il personale di altre scuole , utilizzando, con particolari convenzioni, gli uffici legali presenti sul territorio specializzati in diritto scolastico e in particolare in diritto del lavoro.

È una soluzione che, utilizzata in modo collettivo, sarebbe efficacissima all’interno delle scuole devastate da recenti leggi e dai poteri eccezionali dati ai DS, nelle scuole si infrangono le norme e gli articoli del contratto e si è creata quasi una situazione prepolitica. senza alcun rispetto del lavoratore, una sorta di homo homini lupus di hobbesiana memoria, ovvero di mors tua vita mea.

Libero Tassella S.B.C.

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