Dopo quasi tre anni di assenza ingiustificata dalla sua cattedra, un docente di un istituto superiore della provincia di Treviso ha cercato di riprendere il servizio lo scorso lunedì.
Tuttavia, il suo rientro a scuola non è andato come sperato: il professore, assente per ben 550 giorni complessivi negli ultimi anni, era stato nel frattempo licenziato dalla scuola.
Originario della provincia di Taranto, l’insegnante di diritto era stato assunto a tempo indeterminato fin dal 2011 ma, stando a quanto ricostruito, i suoi studenti lo avrebbero visto davvero di rado in classe. Nel primo anno di servizio si era assentato per tutto l’anno scolastico usufruendo di permessi, mentre nei due successivi aveva accumulato ripetute assenze per malattia, spesso concentrate dal lunedì al sabato.
Alla luce di tale situazione, ritenuta non compatibile con lo svolgimento del suo ruolo, l’istituto aveva avviato nei suoi confronti l’iter disciplinare che ha portato al licenziamento, convalidato poi dall’ufficio scolastico provinciale. Lunedì scorso, quando il docente si è ripresentato pensando di poter riprendere il servizio, la sorpresa: ad attenderlo all’ingresso c’era il provvedimento che sanciva la fine del suo rapporto di lavoro con la scuola.
Una vicenda che, oltre ad avere risvolti giudiziari, pone l’accento ancora una volta, anche se non così diffuso come in altri settori della PA, sul delicato tema dell’assenteismo tra il personale scolastico e sulla necessità di assicurare continuità didattica agli studenti.
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