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Dopo l'approvazione del Decreto Istruzione, mancano i decreti attuativi, ma sono già pronti


ROMA – Nuove risorse alla scuola, agli insegnanti, al loro aggiornamento, e misure significative come l’entrata gratuita nei musei e nei siti archeologici per i docenti, la connessione a internet di aule e istituti parificati, e premi per gli studenti dell’arte e della musica. Sono i contenuti del decreto legge sulla scuola approvato oggi.

Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha dichiarato, a Rai News 24, che i decreti attuativi del dl Istruzione, che ha ottenuto oggi il via libera definitivo dall’aula del Senato, sono pronti. “C’è poi – ha spiegato – attenzione al welfare studentesco: si parla per la prima volta, per esempio, degli studenti che si devono spostare per frequentare un istituto. Sul diritto allo studio abbiamo inserito 100 milioni di risorse permanenti, e molta attenzione è stata data anche all’edilizia scolastica e all’università”.

Il ministro ha aggiunto di essere ben consapevole che non ci si deve fermare alla norma primaria ma attuarla. “Vogliamo anche valorizzare l’autonomia scolastica: non vedo questo colosso centralizzato di Roma che comanda, ma bisogna dare fiato alla progettualità che la scuola sa esprimere”.

“Al Senato – ha precisato il ministro – ho preso un impegno per il futuro che spero proprio di riuscire a mantenere: mettere un punto definitivo al modello di finanziamento degli atenei e al tema del turnover. Lavorerò fino all’ultimo minuto contro ogni blocco del turnover alla Ricerca e per stabilire cosa è una università virtuosa”. “Finora – ha spiegato – l’approccio alla virtuosità è stato basato sui bilanci. Ma non basta: sono la didattica e la ricerca i compiti fondamentali degli atenei e serve una presenza territoriale delle università. Vorrei che la politica, quella buona, se ne occupasse di più, non portando allo sfinimento enormi comparti della ricerca”.

“Abbiamo bisogno di più laureati non di meno laureati – ha concluso – chiediamo di lavorare meglio, il finanziamento deve essere finalizzato a questo, ovvero laurearsi negli anni previsti e con ottime competenze. E’ ora che venga messo a punto un Testo unico su questo tema per discutere del futuro dell’Università”.

Pd: “Ottimo lavoro”. “Finalmente, dopo anni di tagli all’istruzione, un decreto che restituisce risorse e ripara i danni fatti dai governi procedenti”, ha detto la capogruppo Pd in commissione istruzione a palazzo Madama, la senatrice del Pd Francesca Puglisi. “Il decreto – ha sottolineato – contiene scelte precise per combattere la dispersione scolastica, per dare alla scuola e agli insegnanti la stabilità che serve per garantire la continuità didattica agli studenti, e mette mano alla grande emergenza nazionale dell’edilizia scolastica. Dopo aver attivato un miliardo di euro con i precedenti decreti, prosegue attivando mutui per gli enti locali che vogliono mettere in sicurezza gli istituti scolastici”. “Finalmente – ha concluso – l’istruzione è in buone mani”.

Sc: “Bene ma manca una visione strategica”. “Il nostro parere sul decreto istruzione è positivo – ha detto la senatrice di Scelta Civica e Stefania Giannini, relatrice sulla conversione in legge del dl istruzione –  perché finalmente si mette la scuola al centro delle priorità del governo, sia pur con un decreto che manca di visione strategica. Devo, tuttavia, esprimere il corale sentimento di disagio che il senato ha provato nell’approvare questo decreto in tempi strettissimi. In contrasto evidente con il nostro dovere e la nostra volontà di approfondire e migliorare il lavoro fatto alla camera”.

“Le misure affrontate toccano temi innovativi che riguardano il welfare studentesco, cioè l’aiuto e sostegno nei confronti delle famiglie e degli studenti, il piano delle borse di studio, oppure l’articolo 10 sull’edilizia scolastica, da tempo ignorato. Mi auguro – ha concluso – che questo decreto rappresenti un primo passo per finanziare l’istruzione con investimenti veri e propri e non con accise su birra ed alcolici. L’istruzione dei nostri figli vale più di una birra”.

 

Salvo Intravaia

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