Gentile Redazione,
Vorrei esprimere alcune riflessioni sulla necessità di una valutazione oggettiva nel contesto educativo, che dovrebbe essere priva di intenti requisitori o denigratori, sia per i dirigenti che per i docenti. È fondamentale che la valutazione si configura come un’opportunità incentivante, legata al miglioramento dei risultati, ma non solo. Il famoso benessere scolastico deve essere valutato dai docenti e dagli ATA e dal risultato modulare l’eventuale incentivo o premio economico.
Valutazione dei dirigenti, qual è lo stato dell’arte?
Attualmente, le misurazioni uniche oggettive disponibili sono le prove standardizzate, un argomento che suscita sempre polemiche.
Tuttavia, senza pretendere di avere soluzioni definitive, queste prove potrebbero rappresentare un valido strumento per incentivare il progresso.
Per garantire l’imparzialità, si potrebbe considerare l’idea di far somministrare le prove INVALSI da valutatori esterni, limitandole a classi campione.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare un sistema premiante, evitando che il successo di alcuni diventi motivo di dispiacere o mortificazione per altri.
È essenziale che tutti noi, a partire dai dirigenti scolastici, affrontiamo questa sfida senza timore di non raggiungere determinati traguardi.
In attesa di un confronto costruttivo su questo tema, porgo i miei più cordiali saluti.
Carlo T.
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