HomeLettere in RedazioneL'Educazione Civica a scuola così come è non basta

L’Educazione Civica a scuola così come è non basta

L’educazione civica non è solo economia e diritto: un approfondimento sulle disparità tra i diversi livelli scolastici e la necessità di una programmazione adeguata

L’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole italiane, così come è strutturato attualmente, sembra non riflettere appieno la ricchezza e la varietà di contenuti che potrebbe e dovrebbe offrire agli studenti. In effetti, il programma educativo spesso si limita a trattare principalmente tematiche legate all’economia e al diritto, ma l’educazione civica è ben altro. Essa deve essere vista come una materia multidisciplinare, capace di abbracciare anche aspetti come la cittadinanza attiva, la consapevolezza sociale, il rispetto dei diritti umani e la sostenibilità ambientale.

Uno degli aspetti più criticati riguarda le profonde discrepanze tra il programma di educazione civica nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Queste differenze non solo pongono a rischio l’uniformità dell’insegnamento, ma rischiano anche di creare un divario tra le competenze acquisite dagli studenti nelle diverse fasi del loro percorso scolastico. La programmazione dell’educazione civica varia, infatti, in modo sostanziale da un istituto all’altro, con una chiara differenza tra i dipartimenti che la gestiscono e il numero di ore assegnato ad essa.

Per evitare queste disuguaglianze, molti esperti e docenti concordano sulla necessità di una strutturazione più coerente e integrata dell’insegnamento di questa disciplina. Un passo importante sarebbe quello di inserire l’educazione civica in modo più preciso e dettagliato all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) delle scuole. Ad esempio, nella mia esperienza nella scuola secondaria di primo grado, l’educazione civica viene definita all’inizio dell’anno scolastico, in base al numero di ore stabilito per ciascuna disciplina, e successivamente ratificata dai Consigli di Classe (CDC). Questo approccio consente una programmazione condivisa e più equa tra le varie classi e dipartimenti.

Per ottenere una vera riforma che risponda alle esigenze di tutti gli studenti e che garantisca un’educazione civica più completa e omogenea, è fondamentale considerare le diversità tra i vari livelli scolastici e lavorare su una programmazione che non si limiti a nozioni giuridiche o economiche, ma che arricchisca la formazione dei giovani cittadini in maniera globale e consapevole. In questo modo, si potranno ottenere risultati significativi in termini di educazione e crescita civica, favorendo un futuro più inclusivo e sostenibile per la nostra società.

Simone P.

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