La legge di Bilancio non porta buone notizie per i lavoratori dipendenti, almeno non per tutti. L’atteso taglio del cuneo fiscale riguarderà solo i redditi fino a 25mila euro, nemmeno un centesimo per gli altri.
La resa del ministro Giorgetti ormai è chiara: “Il mio problema in questi giorni sono state le coperture, avrei voluto aumentare il taglio del cuneo a 35 mila euro di reddito, ma non avevo le coperture”.
Crollano dunque le aspettative dei lavoratori dipendenti fra i più penalizzati dall’inflazione e dal relativo carovita.
Taglio del cuneo fiscale del governo Meloni, delusa anche Confindustria
Delusa anche Confindustria che probabilmente si aspettava una platea ben più ampia, non viene nemmeno confermato quanto deciso dal governo Draghi che lo scorso agosto 2022 aveva elevato l’esonero contributivo dallo 0,8% (introdotto dalla legge di Bilancio dello scorso anno) al 2% fino al prossimo 31 dicembre.
Sia lo 0,8% che il 2% porteranno lo stesso pochissimi spiccioli nelle tasche dei lavoratori dipendenti, dunque hanno perso tutti, in primis proprio i lavoratori.
Ma anche l’eventuale taglio del 3% per i redditi fino a 20mila euro non sarebbe un successo, anzi!
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