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Rinnovo del contratto: in arrivo la rivoluzione sui permessi

Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego porterà nelle tasche dei lavoratori pochi spiccioli e la stretta sui permessi per motivi di salute, ecco le ultime notizie

Novità per i permessi degli statali, si lavora ad una profonda revisione

Arriva la stretta per i permessi per il personale della pubblica amministrazione. I rinnovi dei contratti del pubblico impiego porteranno con se una marea di novità, non sempre gradite ai lavoratori della PA. Una delle novità riguarda la revisione dei permessi, in particolare per quelli relativi alle visite mediche: sarà introdotto il tetto orario annuale e potranno essere frazionate in ore le giornate giornate lavorative. A darne notizia è l’agenzia di stampa AdnKronos che è in possesso della bozza di 17 pagine dell’Aran che dovrà poi contrattare con i sindacati rappresentativi. Le novità più importanti riguarderanno le assenze per le visite mediche, le assenze per la somministrazione di terapie, per le prestazioni specialistiche e esami diagnostici.

Assenze per malattia

“Attualmente – scrive AdnKronos – , la disciplina contrattuale esclude dal computo dei giorni di malattia le assenze per patologie gravi che prevedono terapie salvavita, come la chemioterapia o l’emodialisi, nei giorni di ricovero ospedaliero o di day-hospital o nei giorni di assenza dovuti per tali terapie. Con l’atto di indirizzo l’Aran dovrà ora prendere in considerazione, per il rinnovo contrattuale, l’inclusione dei giorni di assenza per tali terapie salvavita, anche se non coincidenti con i giorni di terapia e a condizione che si verifichino effetti che impediscano al dipendente di adempiere alle sue mansioni. Inoltre, tra gli aspetti da negoziare, rientra la previsione di un tetto massimo di giornate di assenza nell’arco di un anno”.

Assenze per visite mediche

La proposta dell’ARAN da presentare al tavolo delle trattative è diversificata. Secondo l’agenzia governativa preposta a contrattare i rinnovi dei contratti dovrà essere inserita la possibilità della fruizione dei permessi frazionati e quindi di fissare un monte massimo di giornate annue, ma anche – scrive l’agenzia di stampa – “la previsione di limitazioni alla fruizione nella stessa giornata, congiuntamente agli altri tipi di permessi fruibili ad ore, previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva e dei riposi compensativi fruiti ad ore” ed infine “limitazioni di fruizione frazionata, nell’arco della giornata lavorativa, con la previsione di un tetto pari ad almeno la metà dell’orario di lavoro che il lavoratore avrebbe dovuto osservare”. Allo studio anche limitazioni anche per i donatori di sangue ed anche i permessi per usufruire della legge 104/92 per assistere un familiare.

Assenze per visite specialistiche ed esami diagnostici

L’ARAN proporrà alle sigle sindacali anche la possibilità di rivedere attraverso il contratto i permessi per le visite specialistiche ed esami diagnostici, ma anche per le semplici visite mediche. secondo l’agenzia l’accordo dovrà precedere “la previsione – riporta AdnKronos – di un periodo di servizio minimo nell’arco della giornata, pari ad almeno la metà dell’orario e, salvi i casi di urgenza, adeguati periodi di preavviso; la previsione che la giustificazione dell’assenza avvenga tramite un’attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura che ha svolto la visita o la prestazione, o trasmessa da questi ultimi all’amministrazione; l’introduzione di un monte ore annuale per fruire dei permessi e al tempo stesso escluderli nel caso in cui siano fruiti ad ore nell’arco della giornata dalle decurtazioni economiche previste attualmente per i primi giorni di ogni periodo di assenza per malattia”.

In cambio i lavoratori avranno 85 Euro in busta paga che non basteranno nemmeno a recuperare il potere di acquisto dei loro salari.

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